Istat, Rapporto Bes 2023: in Liguria migliora il benessere equo e sostenibile

Bizjournal.it - Liguria INTERNO

Gli indicatori della Liguria sono in prevalenza nella classe di benessere media (43,2%, in aumento rispetto al 34,8% del 2022) L’Istat ha presentato l’undicesima edizione del Rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes) che fotografa la condizione di benessere della popolazione nei diversi territori prendendo in esame 152 indicatori statistici. Attraverso l’analisi di questo set di indicatori statistici, integrata da approfondimenti tematici, il Rapporto offre una lettura approfondita dei livelli, delle tendenze e delle disuguaglianze di benessere che si possono osservare nei 12 domini presi in esame: Salute; Istruzione e formazione; Lavoro e conciliazione dei tempi di vita; Benessere economico; Relazioni sociali; Politica e istituzioni; Sicurezza; Benessere soggettivo; Paesaggio e patrimonio culturale; Ambiente; Innovazione, ricerca e creatività; Qualità dei servizi. (Bizjournal.it - Liguria)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Lo si legge nel Rapporto Istat sul Benessere equo e sostenibile (Bes) presentato questa mattina. (il Fatto Nisseno)

Nel 2023 “prosegue l’aumento del numero di occupati tra i 20 e i 64 anni (+404.000 unità, +1,8% rispetto al 2022), sebbene con un lieve rallentamento rispetto all’anno precedente” ed il tasso di occupazione “raggiunge il 66,3% (+1,5 punti percentuali rispetto al 2022), superando di 2,7 punti percentuali quello del 2019”. (Esperia Tv)

). In deciso aumento la quota dei 'massimalisti' con più di 1.500 assistiti (dal 27,3% al 47,7%). (Tiscali Notizie)

Sono stati recuperati i livelli raggiunti nel 2019, prima dell`emergenza pandemica, a seguito della quale si era registrato un evidente e motivato declino. Nel 2023 gli indicatori di benessere soggettivo in Italia “risultano stabili o in leggero miglioramento rispetto ai valori del 2022. (Il Diario del Lavoro)

Benessere Italia, luci e ombre. L’Istat scatta la fotografia al paese. Cresce il reddito delle famiglie ma non si riduce il rischio povertà mentre 4 milioni e mezzo di italiani non riescono a curarsi. Servizio di Alessio Orlandi. (TV2000)

L’Istat segnala un aumento dell’incidenza della povertà assoluta in Italia dal 2019 al 2023, nonostante un incremento del reddito medio delle famiglie nel 2021. Nel 2019, grazie all’introduzione del Reddito di cittadinanza, l’incidenza era scesa al 7,6%, ma è tornata a crescere nel 2020 (9,1%) e nel 2022 (9,7%) a causa dell’accelerazione dell’inflazione. (LiberoReporter)