Poste: la Cisl tra i lavoratori per il Piano Industriale

Termoli Online ECONOMIA

Poste: la Cisl tra i lavoratori per il Piano Industriale TERMOLI. In occasione della visita presso il Centro Logistico di Termoli il Segretario della CISL Antonio D’Alessandro ha parlato del Piano Industriale 2024-2028 presentato da Poste Italiane Spa il 20 marzo. Il piano prevede importanti obiettivi di crescita e trasformazione. Ecco alcuni punti chiave: 1. Passaggio alla Consegna dei Pacchi: Nel settore PCL, Poste Italiane si concentrerà sulla consegna dei pacchi e sul graduale rilascio della corrispondenza. (Termoli Online)

Ne parlano anche altri giornali

Di certo c’è un ammanco previsto di circa 100 milioni. Trade off negativo, l’ha chiamato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, in audizione parlamentare sulla dismissione. (L'HuffPost)

A dirlo è il ministro di Economia e Finanze Giancarlo Giorgetti nella sua audizione alla Camera. La Nadef 2023 prevede, infatti che la dismissione delle società partecipate dello stato possano generare in tre anni risorse per 20 miliardi di euro, ma non contempla che ci possa essere la cessione del controllo. (Economy Magazine)

Laddove si procedesse alla cessione dell'intera partecipazione direttamente detenuta dal Mef, ferme rimanendo le valutazioni che potranno essere effettuate in merito al mantenimento della partecipazione pubblica maggioritaria nel capitale, il controvalore desunto sulla base dei più recenti dati di mercato disponibili potrebbe ammontare a circa 4,4 miliardi". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

“Il piano dell'esecutivo – spiega il dirigente sindacale – di dismettere l'intera quota azionaria di Poste oggi in suo possesso, confermata dal ministro Giorgetti, è una decisione scellerata che non risponde neanche agli obiettivi enunciati, di fronte alla quale proseguiremo ogni azione di contrasto utile a fermare un progetto insensato”. (Collettiva.it)

Lo Stato potrà mantenere per un periodo il 51% del capitale di Poste Italiane e, anche quando scenderà fino al 35%, conserverà il controllo del gruppo. Le rassicurazioni arrivano dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, audito in Parlamento sul decreto per la ulteriore privatizzazione di Poste. (Corriere della Sera)

Vale 4,4 miliardi la quota del capitale azionario di Poste Italiane detenute dal Mef (29,7%), risorse che – qualora si decidesse di collocare l’intero pacchetto sul mercato – sarebbero destinate alla riduzione del debito pubblico italiano, insieme a quelle attese dal piano di dismissione degli asset detenuti dallo Stato, annunciato nella Nadef, che nell’arco di un triennio (2024-2026) dovrebbe assicurare un introito di circa 20 miliardi (un punto di Pil) da destinare all’abbattimento del rapporto debito/Pil, portandolo al di sotto del 140%. (Quotidiano del Sud)