Lidl, multa di un milione di euro: grano straniero nella pasta «Italiamo»

Il Mattino ECONOMIA

LEGGI ANCHE Antitrust: eliminare informazioni fuorvianti sull'origine del grano duro. Il nuovo set informativo permetterà così di evitare la possibile confusione tra provenienza della pasta e origine del grano.

L'Antitrust ha accolto gli impegni di quattro aziende produttrici di pasta di semola di grano duro e, nello stesso "caso", ha deciso di multare Lidl con un sanzione di un milioni di euro per pratica commerciale scorretta. (Il Mattino)

Su altri giornali

"La pratica commerciale accertata – spiega l'Autorità – consiste nell'aver ingannato i consumatori sulle caratteristiche della pasta a marchio Italiamo e Combino, inducendoli in errore sull'origine italiana della materia prima. (Il Messaggero)

In ragione dell’importanza attribuita dai consumatori all’informazione sull’origine della materia prima e della diffusione dei punti vendita della catena, l’Autorità ha quindi irrogato una sanzione di un milione di euro. (Corriere Quotidiano)

Nel dettaglio, gli impegni consistono in modifiche delle etichette e dei rispettivi siti così da garantire al consumatore una informazione completa, fin dal primo contatto, sull’origine (talvolta estera) del grano utilizzato nella produzione della pasta. (calabriadirettanews)

Inizialmente erano stati cinque i procedimenti istruttori che riguardavano notizie non vere circa l’origine del grano duro usato per produrre la pasta. Solo la società Lidl è stata scorretta nell’attuazione di questa modifica ingannando i consumatori ed è per questo che L’Autorità ha sanzionato Lidl per 1 milione di euro. (Notizie Ora)

Nel caso di Lidl Italia, infatti, le confezioni della pasta riportavano in maniera enfatica informazioni legate all’italianità con la bandiera italiana, quindi, secondo l’Antitrust, era necessario puntualizzare l’origine del grano considerando che molti italiani quando acquistano la pasta fanno molta attenzione all’origine delle materie prime. (InvestireOggi.it)

In ragione dell’importanza attribuita dai consumatori all’informazione sull’origine della materia prima e della diffusione dei punti vendita della catena, l’Autorità ha quindi irrogato una sanzione di 1 milione di euro. (Sardegna Reporter)