Dati Istat sull'occupazione, criticità per lavoro autonomo e femminile

Il Messaggero ECONOMIA

La preoccupazione per il lavoro femminile. "I dati dell'Istat oggi certificano un aumento della disoccupazione a ottobre, che ci aspettavamo a causa della pandemia e che è comunque stata contenuta con gli ammortizzatori sociali e il blocco dei licenziamenti.

Per una ripresa più sostenuta dell'occupazione è necessario che anche questa componente torni a crescere", commenta l'Ufficio Studi dell'associazione. (Il Messaggero)

La notizia riportata su altri media

Stesso andamento per la disoccupazione con un calo su base annua di appena 22mila unità per la componente femminile e di 117mila per quella maschile. I dati di ottobre confermano altri trend emersi in questi ormai quasi due anni di pandemia. (Avvenire.it)

La componente femminile, invece, è rimasta sostanzialmente stabile. A ottobre infatti il tasso di disoccupazione nell'area dell'euro è calato al 7,3%, rispetto al 7,4% di settembre 2021 e all'8,4% di ottobre 2020. (TIMgate)

«Nel mese di ottobre - ha spiegato l’Istat - prosegue la crescita dell’occupazione osservata a settembre, con un aumento in due mesi di oltre 140 mila occupati; rispetto a gennaio 2021. L’incremento supera i 600 mila occupati ed è dovuto esclusivamente alla ripresa del lavoro dipendente» (Corriere della Sera)

A ottobre, quindi, il tasso di disoccupazione è salito, rispetto a settembre, di 0,2 punti al 9,4%, ma è comunque in calo rispetto al 10% di un anno fa. A crescere, infatti, sono le persone in cerca di lavoro, mentre calano gli inattivi. (La Stampa)

Lo rileva l'Istat sottolineando che su base annua oltre due terzi della crescita complessiva degli occupati ha riguardato uomini con 271mila occupati in più sui 390mila complessivi (+118mila le donne). (Il Messaggero)

E non è di grande conforto pensare che a settembre l’occupazione femminile era cresciuta più di quella maschile: «Le donne sono quelle che hanno pagato il prezzo più alto della crisi - ricorda Susanna Camusso, responsabile delle Politiche di genere della Cgil e tra i coordinatori della campagna “Half of it - Donne per la salvezza” - rentacinquemila occupati in più a ottobre, ma sono tutti uomini. (La Repubblica)