“Aborto, i pro-life nei consultori tolgono alle donne la libertà di decidere”

La Repubblica INTERNO

«Non capisco molto il senso di questo emendamento, considerando che già da diversi anni il numero di Ivg (Interruzioni volontarie di gravidanza, ndr) è in calo. Peraltro, una donna che entra in un consultorio trova non solo assistenza sanitaria, ma anche psicologica e sociale: nessuno la spinge a scegliere una strada piuttosto che un’altra, si tutela la sua libertà e il suo diritto di scegliere. (La Repubblica)

Su altre testate

La presidente del Movimento per la Vita italiano spiega a chi non sa chi sono e cosa fanno la realtà del volontariato che aiuta le mamme con gravidanze difficili. (Avvenire)

ILE 2024 – Il via libera del Senato ai volontari “pro-vita” nei consultori ha confermato la determinazione del governo Meloni nel voler ridimensionare la legge 194, essenziale per la salute e l’autodeterminazione delle donne, istituita per garantire non solo l’accesso all’aborto in modo sicuro e legale, ma anche per offrire un supporto informato e neutrale alle donne in uno dei momenti più delicati della loro vita. (Forum Terzo Settore)

Con l'approvazione del Senato al decreto Pnrr, l'emendamento che apre le porte dei consultori alle associazioni prolife è diventato realtà. Per l'ex presidente della Camera occorre "intervenire sul problema dell'obiezione di coscienza" che ostacola l'accesso all'aborto di molte donne. (Fanpage.it)

Così Emiliano Fossi, segretario del Pd toscano, sull’emendamento al decreto Pnrr in merito all’interruzione di gravidanza, approvato martedì, secondo cui le Regioni, nei consultori, possono avvalersi di “soggetti del Terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità”. (gonews)

Alessandra Kustermann, prima donna primario della Clinica Mangiagalli del Policlinico di Milano, fondatrice del Soccorso Violenza Sessuale… Se la destra fosse onesta dovrebbe ammettere che portare le associazioni pro-vita nei consultori è solo un inutile atto di crudeltà». (La Stampa)

«Il ricorso all’interruzione di gravidanza nel 2021 è diminuito in tutte le classi di età, in particolare tra le più giovani. Perché il numero di aborti in Italia è tra i più bassi d’Europa e in costante diminuzione. (Open)