Post elezioni si riduce il rischio politico, Unicredit vede lo spread chiudere l'anno a 150 punti

Milano Finanza ECONOMIA

Nel complesso, "vediamo lo spread Btp/Bund a 10 anni chiudere l'anno a 150 punti base, non lontano dai livelli attuali".

Inoltre, i fondamentali macro rimarranno deboli e il rischio rating e il rischio politico sono scemati, ma non sono scomparsi", hanno spiegato gli strategist di Unicredit.

In Puglia è stato confermato Michele Emiliano che regola con una decina di punti di margine Raffaele Fitto (circa 46,6 contro 37,6). (Milano Finanza)

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Così la presidente della Bce ha riposto durante una audizione congiunta per teleconferenza con le Camere dei deputati di Francia e Germania. Ad innescare il calo dei tassi è stato l’esito delle elezioni dello scorso week end con risultati che non mettono a rischio la tenuta del governo. (Il Fatto Quotidiano)

La situazione tecnica rimane quindi costruttiva anche se il forte ipercomprato di brevissimo termine può impedire un ulteriore allungo (verso 148,30 prima e attorno a 148,50 in un secondo momento) e innescare una fisiologica pausa di consolidamento. (Milano Finanza)

Questa mattina lo spread BTP-Bund è sceso sotto quota 140 punti base, per la prima volta dallo scorso 17 agosto. In questo contesto i Btp hanno ritrovato supporto, recuperando il grosso dell’allargamento dello spread registrato nelle sedute precedenti. (Wall Street Italia)

Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il pari scadenza tedesco ha terminato la seduta a 136 punti base dai 149 punti di ieri, tornando su livelli che non si vedevano dallo scorso febbraio. (Il Sole 24 ORE)

Le oscillazioni di prezzo, che vanno a impattare i rendimenti (quando il rendimento sale il prezzo scende, e viceversa) hanno un effetto poderoso sulle performance. Appena 9 mesi fa, al momento dell’emissione che risale ai primi di gennaio, il rendimento dei Btp a 30 anni era allineato a quello della sua cedola, il 2,45% annuo lordo e il titolo poteva essere acquistato alla pari (100). (Corriere della Sera)

A portare gli acquisti sulla carta italiana, è stato l’esito del referendum costituzionale e delle elezioni regionali del 20-21 settembre. Dall’altro lato, a trionfare nel referendum per il taglio dei parlamentari è stato il SI promosso dal M5S, con il 69,96% dei voti, rispetto al 30,05% dei NO, a fronte di una affluenza pari al 53,84%. (Finanzaonline.com)