Caso Salis, Monza non molla. In campo sindaco e comitato:: "Rispetto dei diritti per Ilaria"

IL GIORNO INTERNO

La decisione di ieri del tribunale di Budapest di respingere la richiesta di domiciliari in Ungheria presentata dai legali di Ilaria Salis, preoccupa nel vivo il sindaco Paolo Pilotto e le realtà civiche che ne hanno sostenuto con forza la causa. Il primo cittadino ha scritto una lettera al Governo, indirizzata al ministro degli Esteri Antonio Tajani, per manifestare la sua preoccupazione. "Nella sua attività a tutela della nostra concittadina sono convinto che sia possibile individuare all’interno del diritto italiano, del diritto ungherese, di quello europeo e di quello internazionale gli strumenti necessari per potere garantire la dignità di trattamento della persona detenuta e sottoposta a giudizio" afferma il sindaco, che poi aggiunge: "Alcuni mesi orsono, all’evidenziarsi della vicenda umana e giudiziaria della nostra concittadina, avevo avuto modo di apprezzare la sua scelta di avviare contatti con il Governo ungherese cercando di fare valere principi giuridici ed etici che fanno riferimento alla comune tradizione e cultura europea. (IL GIORNO)

Ne parlano anche altri giornali

Ilaria Salis non ha ottenuto gli arresti domiciliari. Questo ha deciso il giudice di Budapest nell'udienza che si è tenuta questa mattina, sostenendo il persistente rischio di fuga per l'insegnante 39enne. (ilGiornale.it)

Ma chi politicizza davvero? Si alza la tensione tra Mosca e Parigi. La ministra degli Esteri russa attacca Macron: "I napoleoncini che minacciano di inviare truppe in Oriente ricordino la caduta di Parigi". (Repubblica TV)

Significa che in 13 mesi il governo italiano non ha fatto nulla di concreto per sottrarla a condizioni inumane e degradanti. Ilaria Cucchi (Alleanza verdi-sinistra) è appena tornata da Budapest, dove ha potuto constatare di persona il trattamento che l’Ungheria di Orbán continua a riservare a Ilaria Salis (Il Manifesto)

A notarla per primo è Christian Raimo, il movimentista di sinistra che si presenta come il difensore unico dell'antifascismo. Uno che, per inciso, pochi minuti dopo avrebbe detto: "Io insegno a scuola e penso che sia giusto picchiare i nazifascisti", a proposito del caso di Ilaria Salis che proprio per l'accusa di aver partecipato al pestaggio di un esponente di estrema destra in strada a Budapest è in carcere in Ungheria da 13 mesi. (Liberoquotidiano.it)

"Non condivido la scelta di condurre una detenuta in catene: continueremo a protestare", perché non accada più: il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, lo ha detto nello studio di Bruno Vespa a Cinque minuti su Rai 1, parlando del caso Salis, l'insegnante italiana di 39 anni detenuta da oltre un anno in Ungheria con l'accusa di aver partecipato al pestaggio di alcuni attivisti di destra durante una manifestazione a Budapest (Liberoquotidiano.it)

La donna, detenuta in Ungheria con l’accusa di aver aggredito due militanti neonazisti, è arrivata stamani in Aula al Tribunale di Budapest per un’udienza, ancora in manette e catene, come era avvenuto a gennaio. (Quotidiano del Sud)