Non una di meno Siena, in corteo per dire no agli antiabortisti nei consultori

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Di Redazione | 26 Aprile 2024 alle 11:30 Il Comitato Non Una Di Meno Siena torna in piazza per rispondere all’attacco portato avanti dal governo ai consultori e al diritto all’aborto. Lo fa con una “passeggiata arrabbiata” in programma domenica 28 aprile, con ritrovo alle ore 17 in Piazza Gramsci. Un corteo per difendere i diritti delle donne e non permettere l’ingresso degli antiabortisti nei consultori. (RadioSienaTv)

Ne parlano anche altre testate

“Dal governo è arrivata una norma che vuole riportare l’Italia e i diritti delle donne indietro di decenni. L’abbiamo contestata in Parlamento e oggi ci opponiamo con i fatti. Davanti alla possibilità di far entrare le associazioni antiabortiste nei consultori la nostra Toscana ha le idee chiare e, fin da subito, bene ha fatto l’assessore Bezzini ad annunciare che non entreranno. (gonews)

Con l'approvazione del Senato al decreto Pnrr, l'emendamento che apre le porte dei consultori alle associazioni prolife è diventato realtà. "Il subdolo assalto della destra all'autodeterminazione della donna è segno di una mentalità paternalistica secondo cui le donne sono fragili, incapaci di decidere in modo autonomo", dice la deputata Laura Boldrini, in un'intervista a Fanpage. (Fanpage.it)

«Il ricorso all’interruzione di gravidanza nel 2021 è diminuito in tutte le classi di età, in particolare tra le più giovani. Perché il numero di aborti in Italia è tra i più bassi d’Europa e in costante diminuzione. (Open)

E invita ad andare oltre i pregiudizi (Avvenire)

ILE 2024 – Il via libera del Senato ai volontari “pro-vita” nei consultori ha confermato la determinazione del governo Meloni nel voler ridimensionare la legge 194, essenziale per la salute e l’autodeterminazione delle donne, istituita per garantire non solo l’accesso all’aborto in modo sicuro e legale, ma anche per offrire un supporto informato e neutrale alle donne in uno dei momenti più delicati della loro vita. (Forum Terzo Settore)

«Non capisco molto il senso di questo emendamento, considerando che già da diversi anni il numero di Ivg (Interruzioni volontarie di gravidanza, ndr) è in calo. (La Repubblica)