Truffa dell'oro ad Ancona: in centinaia nella rete - il Resto del Carlino

il Resto del Carlino ECONOMIA

Sono 170 le vittime della truffa a partire dall’anno 2015 e residenti nelle province di Ancona, Fermo e Macerata.

Ancona, 21 gennaio 2022 - Li convinceva ad investire in lingotti d’oro e in una pianta pregiata per l’utilizzo del legno pagando fino a 10mila euro che poi svanivano in meno di un amen.

Gli altri sarebbero broker delle province di Ancona e Macerata, tra i 50 e i 60 anni.

Contestati i reati di truffa, appropriazione indebita, autoriciclaggio e abusiva attività finanziaria, con l’aggravante della transnazionalità

Nel caso di specie, l’investitore pensava di guadagnare da lingotti e piante ma sarebbe stata solo una truffa. (il Resto del Carlino)

Se ne è parlato anche su altri media

Qui venivano ricevute singolarmente, previo appuntamento, per mostrare un caveau con cassette di sicurezza dove era custodito un certo quantitativo di lingotti d’oro, così da avvalorare l’affidabilità dell’organizzazione In questo caso le persone interessate all’affare venivano invitate in Svizzera per una visita guidata in un ufficio dell’organizzazione. (Cronache Maceratesi)

Al termine delle indagini, condotte dai finanzieri della Tenenza di Fabriano, l’Autorità Giudiziaria di Ancona ha emesso 10 avvisi di conclusione indagini nei confronti dell’organizzatore della frode. Al vertice della piramide organizzativa, un fabrianese residente in Svizzera – attualmente detenuto in Svizzera per altri reati – ed alcuni suoi collaboratori, in ordine ai reati di truffa, appropriazione indebita, autoriciclaggio e abusiva attività finanziaria, con l’aggravante della transnazionalità. (Centropagina)

L’indagine è nata da un controllo sulla circolazione transfrontaliera di capitali eseguita dalle Fiamme Gialle al confine di Ponte Chiasso. In realtà, ricostruiscono i finanzieri, le piante non sarebbero mai state messe a dimora, ma fittiziamente vendute solo sulla carta. (AnconaToday)

Dopo aver pagato l’accesso alla struttura, a loro volta queste persone, attirate. dalla promessa di facili guadagni, ne introdurranno altre nella “piramide” e così via. Le indagini hanno permesso di individuare 170 persone vittime della truffa a partire dall’anno 2015 e residenti. (RadioGold.TV)

In realtà, come scoperto dai finanzieri, tali piante non sarebbero mai state messe a dimora, ma fittiziamente vendute solo sulla carta. Le indagini hanno permesso di individuare 170 persone vittime della truffa a partire dall’anno 2015 e residenti nelle province di Ancona, Fermo e Macerata (corriereadriatico.it)

Lo schema utilizzato era quello delle vendite piramidali, chiamate in gergo “schema Ponzi” dall’omonimo ideatore o più comunemente indicate come “catene di Sant’Antonio”. Questi ultimi erano incaricati di attirare risparmiatori con la promessa di facili guadagni al ”prezzo” di una somma d’ingresso. (AnconaToday)