Il video di Ilaria Salis portata di nuovo in Tribunale a Budapest in catene e al guinzaglio

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A cura di Enrico Spaccini Ilaria Salis entra in Tribunale a Budapest per l'udienza del 28 marzo (frame da Maurizio Acerbo – X) Ilaria Salis è tornata al Tribunale di Budapest per la nuova udienza ancora con mani e piedi incatenati e un guinzaglio tenuto in mano da un'agente. Una scena a cui l'opinione pubblica italiana ha assistito già lo scorso 29 gennaio, quando dopo quasi un anno di detenzione in carcere in condizioni "disumane" l'insegnante 39enne si è presentata in aula per ribadire la propria "estraneità ai fatti" che le vengono contestati. (Fanpage.it)

La notizia riportata su altre testate

Potrebbe esserci un po' di luce nel «pozzo profondissimo» nel quale è caduta Ilaria Salis , oppure potrebbe essere un’altra giornata in cui finirà «per precipitare più in profondità»: toccherà al giudice ungherese Jozsef Sòs stabilire oggi se la docente 39enne, in carcere da 13 mesi con l’accusa di aver aggredito tre militanti di estrema destra, potrà scontare la misura cautelare dei domiciliari in Ungheria o se dovrà restare ancora nel carcere di massima sicurezza di Gyorskocsi Ucta. (Gazzetta del Sud)

Amici e legali di Salis minacciati a Budapest: il racconto dell'avvocato Eugenio Losco (Il Mattino di Padova)

Così Ilaria Salis, l'insegnante e attivista lombarda di 39 anni, è apparsa in aula di tribunale a Budapest, dove è a processo con l'accusa di avere aggredito alcuni militanti di estrema destra nel mese di febbraio 2023, durante un raduno neonazista. (MilanoToday.it)

Ilaria Salis, detenuta in Ungheria con l’accusa di aver aggredito due militanti neonazisti, è arrivata stamani in Aula al Tribunale di Budapest per un’udienza, ancora in manette e catene, come era avvenuto a gennaio. (Liberoquotidiano.it)

I suoi avvocati proveranno a farla trasferire dalla prigione di Gyorskocsi agli arresti domiciliari in Italia. È iniziata così la nuova udienza del processo contro la docente e antifascista milanese di 39 anni, detenuta da oltre un anno in un carcere di massima sicurezza a Budapest con l’accusa, mai provata, di aver aggredito tre neofascisti. (WIRED Italia)

«Stai zitto o ti spacco la testa»: è quanto un gruppo di pochi estremisti di destra ha detto al gruppo composto dai legali e amici di Ilaria Salis al loro arrivo al tribunale di Budapest, dove oggi - 28 marzo - è prevista la seconda udienza del processo per l'attivista milanese. (Corriere Milano)