Ilaria Salis affronta la seconda udienza in catene a Budapest
Ilaria Salis, attivista milanese di 39 anni, è comparsa in aula per la seconda udienza del suo processo a Budapest, ancora in catene e legata a una guardia attraverso una grossa catena. Salis è detenuta da 13 mesi con l'accusa di avere aggredito tre militanti di estrema destra.
Minacce agli avvocati e agli amici
Al loro arrivo al tribunale di Budapest, un gruppo di estremisti di destra ha minacciato i legali e gli amici di Salis. "Stai zitto o ti spacco la testa", hanno detto agli avvocati e agli amici di Salis. "Ci aspettavano e ci hanno insultato e minacciato in ungherese," ha riferito l'avvocato Eugenio Losco.
Reazioni alla detenzione di Salis
La detenzione di Salis ha suscitato reazioni. "E niente, Ilaria Salis è ancora al guinzaglio", ha scritto su X il senatore e responsabile Esteri di Italia viva, Ivan Scalfarotto.
Decisione sui domiciliari attesa
Nell'udienza odierna è attesa una decisione sulla richiesta dei domiciliari per Salis. La 39enne docente milanese è entrata in aula con manette ai polsi, ceppi e catene alle caviglie e una catena tirata da un agente come un guinzaglio, esattamente come accaduto nell'udienza del 29 gennaio.