Le festività riconosciute in Italia: ecco quali sono. Niente più chiusure per quelle non ufficiali

Le festività riconosciute in Italia: ecco quali sono. Niente più chiusure per quelle non ufficiali
Frosinone News INTERNO

Le chiamano ‘feste comandate’ o feste riconosciute dallo Stato: sono quei giorni in cui si sta tutti a casa e non si lavora (e se qualcuno lavora viene, in teoria, pagato di più). In questi giorni se ne sta parlando dopo la polemica scaturita dalle dichiarazioni del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, che è tornato sul caso dell’Istituto ‘Iqbal Masih’ di Pioltello chiuso il 10 aprile in occasione della fine del Ramadan, per permettere agli studenti musulmani di festeggiare l’Eid-El-Fitr. (Frosinone News)

Ne parlano anche altre testate

Riceviamo e pubblichiamo (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Nata e cresciuta a Grosseto, sono una giornalista pubblicista laureata in Scienze politiche. Nel 2016 decido di trasformare la passione per la scrittura in un lavoro, e da lì non mi sono più fermata. L’attualità è il mio pane quotidiano, i libri la mia via per evadere e viaggiare con la mente. (Virgilio Sapere)

Si è discusso a lungo, ora arriverà un provvedimento per evitare nuovi polveroni: dopo il caso dell’istituto Iqbal Masih di Pioltello, rimasto chiuso durante il giorno finale del Ramadan per permettere ai tanti studenti islamici di festeggiare l’importante ricorrenza in famiglia, probabilmente non vedremo mai più stop scolastici dovuti a festività (religiose e non) non riconosciute in Italia. (IL GIORNO)

Scuola, Valditara: “No chiusure per feste non riconosciute dallo Stato”

A un mese dall’ispezione voluta dal Ministro Valditara, continua il tiro al piattello di certa destra che ha mal digerito la conclusione della vicenda con la conferma della chiusura della scuola il 10 di aprile, in coincidenza con l’ultimo giorno del Ramadan. (LegnanoNews.com)

Poi Valditara ha annunciato anche l’arrivo di una versione di Agenda Sud, cioè Agenda Nord con una dote iniziale di 180 milioni per contrastare dispersione scolastica e potenziare gli apprendimenti, e lo sblocco di ulteriore 14 milioni per prorogare circa 6mila contratti per il personale Ata aggiuntivo. (Il Sole 24 ORE)

(Adnkronos) – “Definire le festività religiose è compito dello Stato, mentre definire il calendario scolastico è compito delle Regioni. Risulta illegittimo consentire a una scuola di sostituirsi allo Stato e alle Regioni riconoscendo di fatto festività religiose non riconosciute dall’ordinamento italiano, precludendo il diritto costituzionale allo studio di studenti di altra o nessuna religione”. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)