Usa, nuovi dubbi sulla salute di Robert Kennedy Jr: «Nel 2010 un parassita era entrato nel mio cervello, poi è morto»
DALLA NOSTRA CORRISPONDENTENEW YORK — Nel 2010, Robert F. Kennedy Jr. soffriva di amnesie così gravi che cominciò a temere di avere un tumore al cervello come suo zio, il senatore Edward M. Kennedy che era morto per quella ragione un anno prima. Diversi dei medici consultati notarono una zona scura nelle TAC cerebrali e conclusero che Robert F Kennedy Jr. aveva un tumore, secondo una deposizione del 2012 dello stesso Kennedy esaminata dal New York Times, che fu resa durante il suo divorzio dalla seconda moglie (dichiarava che le sue entrate si erano ridotte a causa dei problemi cognitivi). (Corriere della Sera)
Su altri media
Kennedy Jr, ha raccontato che una volta un verme gli entrò nel cervello e ne mangiò una parte. A rivelare questa vicenda è il New York Times, secondo cui il 70enne Kennedy rilasciò questa dichiarazione durante una deposizione del 2012 nella procedura di divorzio dalla sua seconda moglie Mary Richardson Kennedy, morta suicida in quello stesso anno. (Adnkronos)
Il candidato alla presidenza ha dovuto affrontare problemi di salute non rivelati fino a questo momento, incluso un parassita che, secondo lui, gli avrebbe mangiato parte del cervello ascolta articolo (Sky Tg24 )
ha avuto un verme che gli ha mangiato parte del cervello, provocandogli vuoti di memorie e problemi cognitivi. Questo quanto emerso in una dichiarazione resa durante una deposizione del 2012 nella procedura di divorzio dalla seconda moglie, Mary Richardson Kennedy (ilGiornale.it)
Il candidato indipendente alle presidenziali americane, il 70enne Robert F. Il solo pensiero fa accapponare la pelle, ma può succedere. (La Stampa)
A rivelare questa vicenda... Kennedy Jr, ha raccontato che una volta un verme gli entrò nel cervello e ne mangiò una parte. (Virgilio)
Il terzo, che ne ha 70, e sarebbe il “ragazzo” del trio, non sembra stare molto meglio: ha avuto in passato un parassita che gli ha mangiato parte del cervello, provocandogli vuoti di memorie e problemi cognitivi. (la Repubblica)
