Totò, il dilemma di Napoli sul “brand” mentre il nome sparisce da insegne e menu. «È patrimonio di tutti»

Brand sì, brand no. Gli eredi di Totò, per effetto dell’ordinanza cautelare del Tribunale di Torino, possono bloccare l’utilizzo clandestino del nome e ora arriva l’ufficialità: Totò diventa un marchio registrato che impone a locali, ristoranti e pizzerie di fare dietrofront e cancellare da insegne, menu e tovagliette citazioni e poesie dell’artista. A Napoli la questione è divisiva, il principe De Curtis è l’emblema della città e della sua arte. (ilmessaggero.it)

La notizia riportata su altre testate

Cosa sta succedendo? «Ci imbattiamo nell’utilizzo del suo nome, ma anche della sua immagine e delle suo opere, senza nessun rispetto per il diritto che li tutela. «Stiamo cercando di tutelare l’immagine di mio nonno, ma quando si è in buona fede un accordo si trova, il problema sono le speculazioni». (ilmessaggero.it)

Brand sì, brand no. La diatriba è di quelle forti e attualissima. (ilmattino.it)

Le pec dei legali degli eredi di Antonio De Curtis sono arrivate anche a Napoli dopo aver raggiunto più attività in Italia in seguito all’ordinanza cautelare del tribunale di Torino (datata giugno 2023) che concede l’inibitoria di non utilizzare il nome e l’immagine del… (La Repubblica)

Gli eredi contro gli abusi a fini commerciali del nome del "principe della risata": multa a chi non è autorizzato. (Avvenire)

L’iniziativa è partita dagli eredi di Antonio de Curtis, il cui nome diventa così a pieno titolo un brand utilizzabile solo da chi lo possiede (cioè la famiglia) o da chi è autorizzato a farlo. Lettere legali, vere e proprie diffide a cambiare denominazione. (il Resto del Carlino)

I famigliari del defunto attore e comico Totò stanno cercando di tutelarne l'immagine e hanno richiesto il cambio di denominazione per tutti quei locali che usano riferimenti al "principe". (leggo.it)