Niente pilota e 4 eliche, ecco i droni usati da Israele per colpire l’Iran

Niente pilota e 4 eliche, ecco i droni usati da Israele per colpire l’Iran
Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria ESTERI

(Adnkronos) – Velivoli senza pilota, che utilizzano quattro eliche per volare. Sono i quadricotteri a controllo elettronico i mezzi usati dall’esercito israeliano per colpire vicino a Isfahan, nell’Iran centrale, in risposta al lancio di missili e droni subito nei giorni scorsi. Sono gli stessi droni che gli israeliani avevano utilizzato per colpire palestinesi in fila per ricevere la farina consegnata dai camion delle Nazioni Unite nella Striscia di Gaza, come denunciano gli attivisti dell’Euro-Med Human Rights Monitor. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

La notizia riportata su altre testate

Il messaggio israeliano è chiaro: l’Iran può essere attaccato in modo rapido, tattico ed efficiente, prendendo di mira sempre siti strategici e evitando attacchi di massa. (Il Fatto Quotidiano)

Questa sarebbe la risposta di Tel Aviv a Teheran, risposta che tuttavia non ha ancora conferme ufficiali da parte dello Stato Ebraico. (Adnkronos)

Un attacco che aveva già due precedenti: l'11 aprile del 2021 Teheran accusò Tel Aviv di aver colpito un sito nucleare sotterraneo attraverso un cyber Israele, dopo quasi una settimana di attesa, ha attaccato l'Iran. (Inside Over)

Israele, attacco "moscio" contro l'Iran? Ian Bremmer: «In realtà l'operazione a Isfahan è una de-escalation»

L’imperativo è evitare che sia la miccia di un’escalation… CAPRI – L'attacco di questa notte all'Iran, attributo a Israele, cambia l’agenda dei lavori del G7 dei ministri degli Esteri riuniti a Capri. (la Repubblica)

E se l'attacco di stanotte di Israele a Isfahan fosse in realtà una de-escalation? La risposta alla pioggia di droni e missili che si è scatenata sabato notte è stata sferrata da Israele stanotte intorno alle 4.30. (ilmessaggero.it)

Sono di cinquanta-sessant'anni fa. Sembrano incedibili, oggi, in un paese in cui la polizia morale pattuglia le strade, picchia e arresta le ragazze che semplicemente non indossano lo hijab nel modo in cui il fanatismo ritiene corretto, fino ad arriva al caso estremo di Masha Amini, 22 anni, morta a causa delle percosse subite dopo tre anni di coma, presa e pestata perché non "indossava bene" il velo. (ilmessaggero.it)