Chailly: il testo della «Nona» ha un valore di fratellanza

MILANO Duecento anni fa, a Vienna, la prima esecuzione della «Nona sinfonia» di Beethoven. In Italia fu portata dalla borghesia milanese del Quartetto solo il 18 aprile 1878: perché?«Fu così, con grave ritardo — esordisce il direttore Riccardo Chailly —. Nel 1825 era stata eseguita a Londra, poi a Berlino e Parigi. Le prime integrali di Beethoven avvennero a Vienna e Lipsia con Felix Mendelssohn, che fu criticato da Schumann perché si avvicinava con troppa rapidità a Beethoven. (Corriere della Sera)

Su altri giornali

Il pubblico ha richiamato più volte in scena Chailly con calorosi "Bravo!" e "Bravi!". Nella sala del Piermarini occupata in ogni ordine di posti, gli spettatori milanesi hanno dedicato lunghi e calorosi applausi all'orchestra diretta dal Maestro Riccardo Chailly, al coro guidato da Alberto Malazzi e ai solisti. (TGR Lombardia)

Il 7 maggio 1824, a Vienna, di fronte a un migliaio di persone, fu eseguita per la prima volta la Nona Sinfonia. Sono passati duecento anni da quel venerdì imperituro per la musica, in cui la personalità e il genio di Ludwig van Beethoven sono stati setacciati fin nel più intimo recesso. (Liberoquotidiano.it)

Quattro i movimenti: nell’ultimo irrompe quell’Ode alla Gioia del poeta Friedrich Schiller divenuta, … Sarebbe bastata solo questa a renderlo immortale: esattamente duecento anni fa, il 7 maggio 1824 a Vienna, veniva eseguita per la prima volta la Nona di Ludwig van Beethoven, la sua Sinfonia finale. (Il Fatto Quotidiano)

Nei capelli di Beethoven la causa della sordità

Vienna, 7 maggio 1824. Il teatro di Porta Carinzia – oggi diventato un lussuoso hotel - è pieno di pubblico. Quella sera, debutterà una sinfonia di Beethoven, alla presenza del compositore. La sua precedente sinfonia, l’Ottava, risale a ormai dieci anni prima e da tempo è diventato rarissimo vedere Beethoven assistere all’esecuzione dei propri lavori: la sordità lo costringe ad evitare apparizioni pubbliche. (Avvenire)

Secondo due studiosi americani e un appassionato australiano, che hanno pubblicato i risultati delle loro analisi sulla rivista Clinical Chemistry, sarebbe stato il piombo, presente in dosi altissime nella capigliatura del compositore, ad averlo reso prematuramente sordo e a causare altri gravi problemi di salute, tra cui crampi addominali continui, flatulenza e diarrea, di cui Beethoven si lamentava spesso. (La Nuova Venezia)

Fin da subito quella partitura gigantesca per durata e numero di musicisti coinvolti – all’orchestra si sommano le voci di un coro e di quattro voci soliste per intonare i versi dell’Inno alla gioia di Friedrich Schi… Dirigeva il compositore, da tempo completamente sordo. (la Repubblica)