Accessi impropri in Ps, ridurli valorizzando gli infermieri

Nurse24 SALUTE

Un accesso su quattro, dei 18,7 milioni che si sono registrati nei Pronto Soccorso degli ospedali italiani nel 2023 presentando in oltre la metà dei casi una indicazione generica per disturbi generalizzati, è improprio. Lo rileva l'ultimo rapporto Agenas che ha presentato i dati sull'accessibilità della rete di Emergenza Urgenza. Dallo studio emerge che circa 4 milioni di persone, che rappresentano il 22% degli accessi complessivi, si sono rivolte in Ps impropriamente ossia per ricevere cure sanitarie non urgenti e che 3,4 milioni ossia il 5,8 della popolazione non riesce a raggiungere le strutture dedicate entro 30 minuti, il 99,9% vi arriva entro un'ora. (Nurse24)

La notizia riportata su altri giornali

Durante l'intervento, Testa ha fornito un'analisi reale delle attuali sfide e opportunità nell'ambito dell'assistenza sanitaria d'urgenza. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Pubblicità I dati stimati da FIALS per l’area metropolitana di Milano indicano un totale di circa 926.000 accessi ai pronto soccorso nel corso dell’ultimo anno. (AssoCareNews.it)

I Pronto soccorso, costantemente sovraffollati e in sofferenza, si confermano il grande anello debole del Servizio sanitario nazionale: nel 2023 hanno fatto registrare 18,27 milioni di accessi, ma di questi oltre 1 su 5 (22%) – pari a circa 4 milioni – si possono ritenere impropri ed evitabili risultando infatti codici bianchi o verdi alla visita effettuata. (Borderline24.com)

Ansa (Avvenire)

Che si poteva magari risolvere rivolgendosi al dottore di famiglia, oppure a quello della continuità assistenziale, la guardia medica per intendersi. Avrebbero potuto fare a meno di bussare alla ’porta’ dell’ospedale – dal policlinico senese al presidio sanitario amiatino, da Nottola a Campostaggia – per il disturbo accusato. (LA NAZIONE)

Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali ha comunicato i dati relativi agli accessi ai Pronto Soccorso. Di questi quasi 4 milioni, il 22%, sono accessi impropri. (L'Adige di Verona)