L'Inno alla gioia compie oggi 200 anni, la storia della sinfonia diventata simbolo dell'Unione europea

La melodia utilizzata per rappresentare l’Unione europea proviene dalla Nona sinfonia composta nel 1823 da Ludwig Van Beethoven, quando musicò l’arcinoto “Inno alla gioia”, un verso lirico di Friedrich von Schiller del 1785. Il 7 maggio del 1824 a debuttava Vienna, nel teatro di Porta Carinzia Giungendo alle orecchie ormai da decenni dà sicuramente il senso di fratellanza e di serenità, non fosse altro per il suo ritmo allegro e maestoso: così l’Inno alla gioia di Beethoven – adattamento dell’ultimo movimento della Sinfonia n. (greenMe.it)

Ne parlano anche altri media

Due ciocche di capelli di Ludwig van Beethoven potrebbero racchiudere la causa della sordità che tanto afflisse il compositore tedesco da quando aveva meno di 30 anni. (La Nuova Venezia)

Max Klinger, “Monumento a Beethoven” (1902), realizzato con il fregio di Klimt per la mostra alla Secessione di Vienna, per i 250 della nascita del compositore. Nell’occasione Mahler diresse l’Inno alla Gioia (Avvenire)

Uno dei momenti supremi della musica, la sua summa. Sarebbe bastata solo questa a renderlo immortale: esattamente duecento anni fa, il 7 maggio 1824 a Vienna, veniva eseguita per la prima volta la Nona di Ludwig van Beethoven, la sua Sinfonia finale. (Il Fatto Quotidiano)

Nei capelli di Beethoven la causa della sordità

Il 7 maggio 1824, a Vienna, di fronte a un migliaio di persone, fu eseguita per la prima volta la Nona Sinfonia. Sono passati duecento anni da quel venerdì imperituro per la musica, in cui la personalità e il genio di Ludwig van Beethoven sono stati setacciati fin nel più intimo recesso. (Liberoquotidiano.it)

Fin da subito quella partitura gigantesca per durata e numero di musicisti coinvolti – all’orchestra si sommano le voci di un coro e di quattro voci soliste per intonare i versi dell’Inno alla gioia di Friedrich Schi… Dirigeva il compositore, da tempo completamente sordo. (la Repubblica)

Il pubblico ha richiamato più volte in scena Chailly con calorosi "Bravo!" e "Bravi!". Lo stesso direttore si è complimentato più volte con l'orchestra, con il Maestro Malazzi, e con i cantanti solisti: il soprano Polina Pastirchak, il mezzosoprano Wiebke Lehmkuhl, il tenore Benjamin Bruns e il baritono Markus Werba. (TGR Lombardia)