Pil Italia, Nadef: nel 2023 cresce solo dello 0,6%

Adnkronos ECONOMIA

Stime al ribasso del Pil in Italia per il 2023, con una crescita attesa dello 0,6%, in forte calo rispetto al 2,4% messo nero su bianco nell'aprile scorso. E' questo il 'numero' messo nero su bianco sulla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza, confermano fonti di governo al termine del Consiglio dei ministri che ha dato disco verde alla Nadef. Per l’anno in corso, si prevede che il livello tendenziale del prodotto interno lordo aumenti del 3,3%, dal 3,1% contenuto nello scenario programmatico del Def in aprile, grazie alla crescita superiore al previsto registrata nel primo semestre e pur scontando una lieve flessione del pil nella seconda metà dell’anno. (Adnkronos)

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. – Nel 2022 la crescita italiana e’ rivista al rialzo al +3,3%, rispetto al +3,1% indicato nel Def di aprile e per il 2023 la stima viene tagliata allo 0,6%, rispetto al 2,4% del Def.E’ quanto prevede la Nota di aggiornamento al Def, la cosiddetta Nadef, che ha visto il via libera del Consiglio dei ministri. (Agenzia askanews)

(agf) Il Pil rallenta al +0,6% nel 2023 dal +3,3 di quest'anno. Il governo Draghi approva la Nadef di Valentina Conte (la Repubblica)

“L’economia italiana ha registrato sei trimestri di crescita superiore alle aspettative; le prospettive adesso risultano meno favorevoli in ragione del marcato rallentamento dell’economia globale e di quella europea, principalmente legato all’aumento dei prezzi dell’energia, all’inflazione e alla situazione geopolitica”, spiega Palazzo Chigi. (Sardegna Reporter)

L’aggiornamento comprende quattro immobili, tutti un tempo adibiti ad uso produttivo e terziario, entrati a far parte dell’elenco già composto da 115 voci a seguito della necessaria istruttoria tecnica. (MI-LORENTEGGIO.COM – LE ULTIME NOTIZIE DI CRONACA, POLITICA, ANNUNCI, SPORT, FOTO E VIDEO DI MILANO E LA LOMBARDIA)

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Le previsioni di palazzo Chigi indicano anche un miglioramento sul fronte dell’inflazione, che dovrebbe calare entro la fine dell’anno a fronte anche della crescita dei salari. Il Cdm ha poi dato l’ultimo Ok alla riforma della Giustizia e a quella del lavoro sportivo (Open)