Nuove norme sul fumo, Epat Ascom: "Molti dubbi tra gli operatori. Come funziona per i dehors?"

TorinOggi.it INTERNO

La nuova norma sul divieto di fumo all'aperto, che ha già diviso i torinesi, provoca lo stesso effetto sugli esercenti, che si sentono direttamente coinvolti. Da una parte la convinzione che si tratti di una buona idea ("Siamo sicuramente favorevoli a una sempre maggior tutela della salute delle persone"), dall'altra il timore che ci siano troppi aspetti non spiegati adeguatamente. "La delibera del Comune di Torino approvata in Consiglio, che peraltro non abbiamo ancora avuto la possibilità di vedere", spiega Vincenzo Nasi, presidente dell’associazione torinese dei pubblici esercizi Epat Ascom, "pone il divieto di fumo 'in ogni caso in presenza di bambini o di donne in gravidanza e in ogni luogo all’aperto ad una distanza inferiore di 5 metri da altre persone, senza il loro consenso esplicito': questo significa includere anche i dehors dei ristoranti e dei locali. (TorinOggi.it)

Ne parlano anche altri giornali

Milano dal 2025 metterà al bando le sigarette in tutti gli spazi pubblici. Ma già oggi i fumatori devono scegliere con cura dove accendersi una «bionda». (Corriere Milano)

Mentre il parlamento britannico vota a favore del piano di governo che punta a istituzionalizzare una generazione “smoke-free“, con un disegno di legge annunciato dal primo ministro conservatore Rishi Sunak lo scorso anno, e che renderà illegale la vendita di sigarette e quant’altro affine a chiunque sia nato dopo il 1° gennaio 2009, a Torino si comincia a prendere le misure col divieto di fumo all’aperto ad una distanza inferiore di 5 metri da altre persone. (Secolo d'Italia)

«Le ragioni del divieto di fumo all’aperto trovano una giustificazione per quanto attiene alla prevenzione dei meccanismi di emulazione e rientrano nell’ambito delle politiche di denormalizzazione del fumo di sigaretta . (La Stampa)

Dal 2025 Milano vieterà le sigarette in tutti gli spazi pubblici, con multe fino a 240 euro: fumare sarà consentito solo in zone isolate, dove sia possibile rispettare una distanza di almeno dieci metri. (Fanpage.it)

Tutto ciò riguarderà coloro che, ad esempio, attenderanno i bus alle fermate, quanti parteciperanno ad una manifestazione, o stazioneranno in parchi e luoghi all’aperto, come i bar. Anche Torino segue l’esempio di altre città italiane ed europee. (ByoBlu)

Una delle ultime città italiane ad aver aderito a questa normativa è Torino; prima ancora si era dimostrata favorevole Milano. PUBBLICITÀ (Internapoli)