Cambia il Dpcm in vigore fino al 6 aprile: enoteche aperte fino alle 22
È un periodo cruciale questo per il settore che a livello di vendite pesa nell'anno circa il 20% del fatturato totale.
Salva la Pasqua periodo cruciale per il settore che a livello di vendite rappresenta il 20% del fatturato totale di L.Ben.
“Poter lavorare anche dopo le ore 18.00 significa dare ossigeno alle enoteche, - evidenzia Terraneo - in vista delle prossime festività di Pasqua.
Cambia il Dpcm in vigore fino al 6 aprile: enoteche aperte fino alle 22 Accolte le richieste per prolungare l’orario di asporto oltre le 18. (Il Sole 24 ORE)
Se ne è parlato anche su altri media
Coldiretti aveva manifestato, già nelle scorse settimane, malcontento per l’esclusione delle enoteche. “Da sabato, dunque – prosegue il consigliere – questi esercizi commerciali saranno, giustamente, equiparati, dunque, ai normali negozi di alimentari o supermercati che non erano stati interessati dal divieto. (LuccaInDiretta)
La filiera del vino, infine, confermando piena e totale disponibilità al dialogo costruttivo con il nuovo governo, torna a sostenere la necessità di fare un passo in avanti anche sul fronte della ristorazione, valutando la possibilità di apertura bar e ristoranti anche a cena nelle Regioni in zona gialla e per il pranzo in quelle in zona arancione” (IlCuoioInDiretta)
Roma, 5 mar. (LaPresse) – Giovedì 18 marzo il premier Mario Draghi sarà in visita a Bergamo per partecipare alle celebrazioni in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di Coronavirus. (LaPresse)
“Le enoteche – sottolinea la Coldiretti – hanno avuto negli ultimi anni una forte espansione offrendo opportunità di lavoro a molti giovani, sotto la spinta di nuovi modelli di consumo che valorizzano la ricerca della qualità e del legame con il territorio. (RadioSienaTv)
Nell’anno della pandemia – spiega la Coldiretti regionale su dati Istat – le esportazioni di vino lombardo hanno fatto registrare un calo di oltre il 13% nei primi 9 mesi. (La Voce)
A pesare è stata anche la chiusura dei ristoranti italiani all’estero dove il vino italiano è il più esportato nel mondo ma ha subito nel corso del 2020 un calo del 3% nelle bottiglie spedite all’estero. (Maremmanews)