Rosalia Messina Denaro, molto più della sorella del boss: chiesti 20 anni per la custode dei segreti della mafia

Quotidiano di Sicilia INTERNO

La donna non è solo la moglie e la sorella di due capimafia, ma colei che gestiva gli affari e la comunicazione di tutta l'associazione. I pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, Piero Padova e Gianluca de Leo, hanno chiesto la condanna a 20 anni di carcere per Rosalia Messina Denaro, sorella del boss di Castelvetrano. Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA Ma Rosalia Messina Denaro è molto più della sorella del capomafia trapanese: alter ego del fratello, è la custode dei segreti della latitanza e dell’intera famiglia mafiosa. (Quotidiano di Sicilia)

Su altri giornali

La donna è in carcere da marzo dell'anno scorso. I pm della dda di Palermo, Piero Padova e Gianluca de Leo, hanno chiesto la condanna a 20 anni di carcere per la sorella di Matteo Messina Denaro, Rosalia, accusata di associazione mafiosa aggravata e ricettazione. (La Repubblica)

La donna per gli inquirenti avrebbe aiutato per anni il fratello nella latitanza ed avrebbe gestito per suo conto la "cassa" della "famiglia" mafiosa. La sorella sarebbe stata a capo della rete di trasmissione dei 'pizzini', consentendo così all'ex superlatitante di mantenere i rapporti con i suoi uomini durante la sua lunga latitanza. (Castelvetrano News)

Matteo e Rosalia Messina Denaro 1 (Fanpage.it)

Chi è Rosalia Messina Denaro Messina Denaro ha quattro sorelle, e Rosalia è la maggiore tra loro. Suo marito, Filippo Guttadauro, ha scontato 14 anni per associazione mafiosa ed è tuttora in carcere al cosiddetto ‘ergastolo bianco’. (Open)

I pubblici ministeri della DDA di Palermo, Piero Padova e Gianluca de Leo, hanno chiesto la condanna a 20 anni di carcere per Rosalia Messina Denaro, sorella del boss mafioso Matteo Messina Denaro. /03/2024 15:46:00 (Tp24)

Per i lunghi anni della latitanza avrebbe aiutato il fratello Matteo Messina Denaro a sottrarsi alla cattura gestendo la "cassa" della "famiglia" mafiosa e la rete di trasmissione dei "pizzini" con i quali il boss comunicava e dava istruzioni a fiancheggiatori e amici. (Today.it)