Dalla privatizzazione di Poste lo Stato può incassare 4,4 miliardi

Quotidiano del Sud ECONOMIA

Minuti per la lettura La privatizzazione, con una variazione dell’assetto azionario di Poste Italiane «non cambia» il ruolo di Poste né la strada tracciata con il nuovo piano strategico al 2028, ha sostenuto l’ad di Poste Italiane, Del Fante, escludendo ricadute sull’azienda Vale 4,4 miliardi la quota del capitale azionario di Poste Italiane detenute dal Mef (29,7%), risorse che – qualora si decidesse di collocare l’intero pacchetto sul mercato – sarebbero destinate alla riduzione del debito pubblico italiano, insieme a quelle attese dal piano di dismissione degli asset detenuti dallo Stato, annunciato nella Nadef, che nell’arco di un triennio (2024-2026) dovrebbe assicurare un introito di circa 20 miliardi (un punto di Pil) da destinare all’abbattimento del rapporto debito/Pil, portandolo al di sotto del 140%. (Quotidiano del Sud)

La notizia riportata su altri media

1. Passaggio alla Consegna dei Pacchi: Nel settore PCL, Poste Italiane si concentrerà sulla consegna dei pacchi e sul graduale rilascio della corrispondenza. TERMOLI. In occasione della visita presso il Centro Logistico di Termoli il Segretario della CISL Antonio D’Alessandro ha parlato del Piano Industriale 2024-2028 presentato da Poste Italiane Spa il 20 marzo. (Termoli Online)

“Il piano dell'esecutivo – spiega il dirigente sindacale – di dismettere l'intera quota azionaria di Poste oggi in suo possesso, confermata dal ministro Giorgetti, è una decisione scellerata che non risponde neanche agli obiettivi enunciati, di fronte alla quale proseguiremo ogni azione di contrasto utile a fermare un progetto insensato”. (Collettiva.it)

"Le risorse che potranno essere ottenute dalla realizzazione dell'operazione dipenderanno dall'ammontare della quota che sarà collocata sul mercato. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Ai privati andranno quindi soltanto le quote di minoranza. A dirlo è il ministro di Economia e Finanze Giancarlo Giorgetti nella sua audizione alla Camera. (Economy Magazine)

Lo Stato potrà mantenere per un periodo il 51% del capitale di Poste Italiane e, anche quando scenderà fino al 35%, conserverà il controllo del gruppo. Le rassicurazioni arrivano dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, audito in Parlamento sul decreto per la ulteriore privatizzazione di Poste. (Corriere della Sera)

Trade off negativo, l’ha chiamato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, in audizione parlamentare sulla dismissione. Questo lo stato alle attuali condizioni di mercato. (L'HuffPost)