Decreto Flussi 2024: la maggior parte delle domande sarà scartata

Informazione Fiscale ESTERI

La maggior parte delle domande presentate nell'ambito del decreto flussi 2024 non sarà accolta. Dopo i click day del 18, del 21 e del 25 marzo, le domande superando di gran lunga le quote di accesso previste Solo chi è stato tra i più veloci ad inviare la domanda avrà modo di ottenere il nulla osta al lavoro per l’ingresso in Italia di lavoratori e lavoratrici non comunitarie. La maggior parte delle domande inviate nell’ambito del decreto flussi 2024, infatti, sarà scartata per via del superamento delle quote di accesso previste avvenuto già nelle giornate del click day. (Informazione Fiscale)

Se ne è parlato anche su altre testate

Perché le stime sulle necessità delle imprese, soprattutto per gli stagionali, parlano di più del doppio del personale da inserire. Agricoltura e turismo in testa, visto che erano al centro della corsa alla re… (Il Mattino di Padova)

Tre i click day: il 18 marzo per i lavoratori subordinati non stagionale (243.883 le domande giunte); il 21 marzo per apolidi, rifugiati e assistenza familiare in ambito sociosanitario (112.440 domande); il 25 marzo per i lavoratori subordinati stagionali (332.724 domande). (Il Messaggero Veneto)

Ieri si è svolto senza particolari problemi tecnici il click day per la richiesta di lavoratori extracomunitari stagionali per il 2024. Una trentina le domande della sola Confagricoltura, mentre da Coldiretti sono arrivate diverse richieste per il vivaismo in provincia di Pordenone. (Il Messaggero Veneto)

In particolare le procedure avviate il: .000 le quote complessivamente previste dal provvedimento per l’ingresso in Italia di lavoratori non comunitari. (Stranieri in Italia)

Anche per l'ultima finestra del 2024 per ingaggiare cittadini extracomunitari si prevede un boom di richieste. Nelle precedenti edizioni molte imprese sono rimaste a bocca asciutta perché le istanze hanno di gran lunga superato gli ingressi autorizzati dal governo ascolta articolo (Sky Tg24 )

Il primo riguardava i lavoratori subordinati non stagionali cittadini di Paesi che hanno accordi di cooperazione con l’Italia, mentre il secondo era relativo agli ingressi inerenti gli altri lavoratori subordinati non stagionali. (ilmessaggero.it)