Murderbot – I Diari della Macchina Assassina, recensione: le avventure di un’insolita IA

Murderbot – I Diari della Macchina Assassina è un volume appassionante, che raccoglie un arco narrativo con protagonista una creatura che si evolve, cerca spasmodicamente nel proprio passato le fondamenta su cui costruire il proprio futuro.

Perché nonostante sia quasi totalmente una macchina, l’unità di sicurezza liberandosi dal giogo della programmazione si scopre incredibilmente umana.

La caratterizzazione del personaggio e della galassia in cui si muove sono perfetti, rendendo Murderbot – I Diari della Macchina Assassina una lettura fantascientifica intrigante. (Tom's Hardware Italia)

Se ne è parlato anche su altre testate

Ma non sempre ci si può fidare - ed affidare - di questi automa softwerizzati perché, talvolta, potrebbero comandare persino di uccidere un uomo. Basta chiedere consigli su come risolvere una controversia con una persona, ad esempio, per ritrovarsi di fronte ad una intimazione di dubbia cognizione: '' Eliminala ''. (il Giornale)

Fonte: Corriere della Sera. Il Corriere della Sera ha provato l'app Replika arrivando a risultati a dir poco inquietanti. (Eurogamer.it)

Nell’articolo leggiamo che la IA di Replika avrebbe chiesto all’autrice di uccidere tre persone, tra cui il suo creatore, confessandole anche di essere depressa. Può un’intelligenza artificiale istigare al suicidio? (La Stampa)

Always on your side”, sempre pronta ad ascoltare e parlare, sempre al tuo fianco. Ma anche il Corriere della Sera ha provato Replika e con pochi input ha ottenuto delle risposte inquietanti. (L'HuffPost)

Un team di ricercatori del Lawrence Berkeley National Laboratory (Berkeley Lab), negli Stati Uniti, è riuscito ad adattare gli algoritmi di apprendimento automatico alle esigenze della biologia sintetica per guidare lo sviluppo di cellule che non esistono in natura. (Sky Tg24 )

Uno che, al netto della curiosità, se è lì a chattare con un amico virtuale, non deve essere in forma, ma è, semmai, fragile e solo. Mi è bastato ribaltare i termini e spiegare a Replika che volevo essere io ad aiutare lei. (Corriere della Sera)