La colpa è di Hamas. Biden sdogana l’attacco a Rafah

La colpa è di Hamas. Biden sdogana l’attacco a Rafah
il manifesto ESTERI

Il via all’attacco a Rafah le Forze armate israeliane lo attendono dal gabinetto di guerra di Benyamin Netanyahu riunito ieri per una decisione definitiva sui tempi e modi dell’invasione della città in cui si ammassano gli sfollati palestinesi. Di fatto l’hanno ricevuto da Joe Biden e i leader di altri 17 paesi che ieri hanno rilasciato una dichiarazione comune in cui si attribuisce solo ad Hamas la responsabilità del mancato accordo per un cessate il fuoco a Gaza (il manifesto)

Se ne è parlato anche su altri media

In un'intervista all'Ap rilanciata dai media israeliani, Khalil al - Hayya, membro dell'ufficio... Leggi tutta la notizia (Virgilio)

Un’iniziativa che viene alla vigilia della possibile offensiva israeliana a Rafah, e sullo sfondo delle protes… È l’appello lanciato da 18 paesi, coordinati da Washington, allo scopo di rilanciare la trattativa e scaricare su Hamas la responsabilità del suo fallimento. (la Repubblica)

Un alto funzionario politico di Hamas, Khalil al-Hayya, ha detto ad Associated Press che il gruppo militante palestinese è disposto ad accettare una tregua di cinque anni o più con Israele e a deporre le armi per convertirsi in un partito politico se verrà istituito uno Stato palestinese indipendente lungo i confini precedenti al 1967. (LAPRESSE)

Hamas apre alla tregua, Nelli Feroci: «La proposta sui due Stati una provocazione poco credibile»

Il rilascio immediato di tutti gli ostaggi a Gaza è la precondizione per il cessate il fuoco. «L’intesa porterebbe a un cessate il fuoco immediato e darebbe la possibilità di far entrare molti più aiuti. (Vanity Fair Italia)

Intanto, lo Stato ebraico attacca Hezbollah in Libano: «Uccisi metà dei comandanti in azioni offensive dell'Idf dopo il lancio di razzi». Gli Usa restano contrari ad una operazione in grande scala a Rafah e «continuano le conversazioni con Israele» per illustrare il proprio punto di vista, convinti che ci siano «altri modi per colpire Hamas». (La Stampa)

«Pronti a deporre le armi se Israele riconosce la Palestina». Ma dove Hamas voglia andare a parare con quest’affermazione è più difficile da decifrare. (ilmessaggero.it)