Degrado e nessuna tutela: «I Centri di rimpatrio sono da chiudere»

Avvenire INTERNO

Fotogramma Fino a un anno e mezzo di detenzione senza avere commesso nessun reato, ma solo un’irregolarità amministrativa. Somministrazione massiccia e sistematica di psicofarmaci. Impossibilità di fatto per i “trattenuti” di far valere i propri diritti, dalla difesa alla salute. Sono solo le principali criticità dei Cpr, i Centri di permanenza per il rimpatrio per immigrati. Assimilabili a carceri, ma che paradossalmente garantiscono meno diritti delle carceri vere e proprie. (Avvenire)

Su altri media

Centri che sono un inferno. E’ quanto emerso dal dossier presentato oggi dal Tavolo Asilo e Immigrazione dopo le visite nei Cpr italiani di parlamentari che fanno capo ai partiti di opposizione, Pd, Movimento 5Stelle, Verdi e Sinistra Italiana, +Europa, e dei consiglieri regionali degli stessi gruppi. (il Fatto Nisseno)

Gli episodi di violenza nel Cpr (Centro di permanenza per il rimpatrio) di via Corelli a Milano sono continuati anche dopo l’inchiesta della Procura che aveva portato al commissariamento della struttura, gestita dalla società La Martinina. (La Repubblica)

Dalla somministrazione “massiccia” di psicofarmaci ai tentativi di suicidio “minimizzati dagli enti gestori, in gran parte privati, come mere simulazioni”, alle tracce e segni di autolesionismo riscontrati tra i migranti reclusi. (Il Fatto Quotidiano)

Il CPR di Gradisca «Luoghi di vera a propria “detenzione” in cui le persone sono “detenute” senza aver commesso alcun reato e con l’unico scopo – per lo più irrealizzabile, di fatto e di diritto, e irrealizzato – di essere rimpatriate, mentre non vedono garantiti i diritti previsti per i detenuti nelle carceri italiane». (Nigrizia.it)

Gli episodi nel centro di permanenza per il rimpatrio, commissariato da dicembre, sarebbero avvenuti tra il 10 e il 18 febbraio scorso, raccontano Riccardo Tromba, presidente del Naga, e Nicola Cocco medico della rete “Mai più Lager” (TGR Lombardia)

Nonostante ciò, un medico in Lombardia lo ha giudicato idoneo al trattenimento. Ha un disturbo psichiatrico pesante. (il manifesto)