Ecobonus 110%, le novità al voto sulla cessione del credito e sui tetti di spesa

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Ecobonus 110%, le novità al voto sulla cessione del credito e lo sconto in fattura. Una delle novità più importanti riguarda senza dubbio il meccanismo dello sconto in fattura e della cessione del credito a terzi: è proprio questa dinamica che consentirebbe ai contribuenti di fare i lavori in casa praticamente gratis.

Infine, il voto della Camera deciderà anche se estendere l’agevolazione dell’ecobonus 110% anche alle seconde case, attualmente escluse. (Money.it)

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Una tra tutte quella che riguarda l’aspetto prettamente economico dell’ecobonus al 110%, che dovrebbe essere poi chiarito dall’Agenzia delle entrate. Quali sono gli interventi ammessi alla detrazione al 110%Esso è destinato a specifici interventi volti ad incrementare l’efficienza energetica degli edifici. (Nebrodi News)

Per quanto riguarda le spese relative ad interventi sulle parti comuni degli edifici, ai fini dell’imputazione del periodo d’imposta rileva la data del bonifico effettuato dal condominio, indipendentemente dalla data di versamento della rata condominiale da parte del singolo condomino. (Euroconference NEWS)

Specificando: "Sostanzialmente quello che la disposizione normativa richiede è che la volumetria dell'edificio sottoposto a lavori di ristrutturazione rimanga identica a quella preesistente ai lavori stessi". (idealista.it/news)

In vigore il Superbonus che dal 1° luglio prevede una detrazione del 110% per le spese effettuate con riferimento a interventi di risparmio energetico e antisismici sugli edifici. Si segnala inoltre che l’emendamento del Governo sposta il termine per l’emanazione del provvedimento attuativo da parte dell’Agenzia delle Entrate. (Fiscoetasse)

Bonus Facciate 2020. Gli interventi che permettono di beneficiare del bonus sono quelli realizzati sulle strutture opache verticali della facciata, sui balconi, su ornamenti o fregi. (PrimaStampa.eu)

Per le regole operative occorrerà attendere il provvedimento dell'Agenzia delle entrate che sarà emanato dopo la conversione in legge del decreto Rilancio, per tener conto delle modifiche introdotte. Non c'è però alcun obbligo né per i fornitori né per le banche, né tantomento per altri soggetti, di accettare il credito. (La Repubblica)