Venditori di fumo

ilGiornale.it INTERNO

È successo così. Che in una giunta comunale, quella di Torino, città dove è sindaco Stefano Lo Russo, solo incidentalmente del Partito democratico, si sono chiusi dentro l'aula per giorni e giorni, assillati dalla domanda: «Ma dopo che Bologna ha introdotto il limite dei 30 chilometri all'ora, noi come facciamo a rompere ancora di più i coglioni ai cittadini?». Fino a quando, in un tripudio generale, si è alzato uno e ha detto: «Lo so! Mettiamo l'obbligo di mantenere una distanza di cinque metri tra le persone quando si fuma all'aperto!». (ilGiornale.it)

La notizia riportata su altri media

Il divieto non si estende alle sigarette elettroniche. (Fanpage.it)

Mentre il parlamento britannico vota a favore del piano di governo che punta a istituzionalizzare una generazione “smoke-free“, con un disegno di legge annunciato dal primo ministro conservatore Rishi Sunak lo scorso anno, e che renderà illegale la vendita di sigarette e quant’altro affine a chiunque sia nato dopo il 1° gennaio 2009, a Torino si comincia a prendere le misure col divieto di fumo all’aperto ad una distanza inferiore di 5 metri da altre persone. (Secolo d'Italia)

Anche Torino segue l’esempio di altre città italiane ed europee. Il Comune del capoluogo piemontese ha introdotto il divieto di fumare sigarette all’aperto, a meno che non vi sia una lontananza di 5 metri dalle altre persone, o un consenso delle stesse. (ByoBlu)

PUBBLICITÀ Non sarà, infatti, possibile fumare in presenza di donne in gravidanza e all’aperto. Soltanto ad una distanza di 5 metri da altre persone è l’attuale condizione che svia il divieto concedendo ai fumatori più fedeli “un po’ d’aria” da questa nuova legge. (Internapoli)

Ma già oggi i fumatori devono scegliere con cura dove accendersi una «bionda». La norma è contenuta nel Regolamento per la qualità dell'aria del Comune approvato nel 2020. (Corriere Milano)

"La delibera del Comune di Torino approvata in Consiglio, che peraltro non abbiamo ancora avuto la possibilità di vedere", spiega Vincenzo Nasi, presidente dell’associazione torinese dei pubblici esercizi Epat Ascom, "pone il divieto di fumo 'in ogni caso in presenza di bambini o di donne in gravidanza e in ogni luogo all’aperto ad una distanza inferiore di 5 metri da altre persone, senza il loro consenso esplicito': questo significa includere anche i dehors dei ristoranti e dei locali. (TorinOggi.it)