In Russia riparte Moskvich. - L'Automobile

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Nel 2022 non ci fermeremo: apriremo una nuova pagina nella storia di Moskvich".

Nel 1969 venne alla luce la prima auto originale con il nuovo logo "AZLK".

In questo significativo momento storico però il sindaco di Mosca Sobyanin vuole risollevare il destino del vecchio marchio

Ma l'azienda cadde in deficit e nel 2001, andò in bancarotta, la produzione venne presto abbandonata e gli stabilimenti di Volgogradsky Prospekt destinati alla filiale russa di Renault (l'Automobile - ACI)

Ne parlano anche altri giornali

La casa francese ha abbandonato un mercato estremamente proficuo che come abbiamo visto in passato in un articolo dedicato al mercato dell’est Europa porta nelle casse della storica casa francese miliardi di Euro l’anno. (QuattroMania)

Il governo di Mosca ha adesso così il 100% delle azioni della Renault Russia, mentre una quota del 67,69% nella Avtovaz è passata al NAMI. Mcdonald's lascia torna Zio Vanja. Sulla carta anche McDonald's esce dalla Russia con la vendita completa delle sue attività a un acquirente locale in seguito all'invasione dell'Ucraina da parte di Mosca (Tiscali Notizie)

«E ora - ribadisce il sindaco di Mosca - apriremo una nuova pagina» Dal 1998, il sito ha collaborato con Renault e sono uscite dalle sue linee le Dacia Logan, Duster e Sandero. (ilGiornale.it)

Le attività in Russia di Renault danno lavoro a 45mila persone, impiegate per lo più nello stabilimento di Togliatti, città sul fiume Volga Le vendite in Russia costituivano il 10% del totale del gruppo francese, terzo produttore al mondo con 7 milioni di auto vendute nel 2021. (Il Fatto Quotidiano)

Dal 1998, lo stabilimento ha collaborato con Renault e sono usciti dalle sue catene di montaggi Logan, Duster e Sandero. Anche se al momento si tratta di semplici indiscrezioni, sembra che un prezioso aiuto potrebbe arrivare dalla cinese Jac, apparentemente pronta a fornire piattaforme e tecnologie per la “nuova” Moskvich (La Gazzetta dello Sport)

La Germania sta riducendo la propria dipendenza dal petrolio russo con l'intenzione di dimezzarla entro l'estate e azzerarla per la fine dell'anno. La guerra in Ucraina, che ha aggravato la crisi dei chip, è indicata come uno dei fattori chiave di questo rallentamento. (l'Automobile - ACI)