I co-fondatori Page e Brin si dimettono dalla casa madre Alphabet

Avvenire ECONOMIA

Dopo l'annuncio del cambio della guardia nella casa madre, le azioni di Google sono aumentate di oltre l'1% nelle contrattazioni seguite alla chiusura della Borsa.

Sia Page che Brin hanno promesso di restare coinvolti come membri del board e azionisti.

"Se la compagnia fosse una persona, sarebbe un giovane adulto di 21 anni e sarebbe il momento di lasciare il nido.

Il Ceo di Google Sundar Pichai. (Avvenire)

La notizia riportata su altre testate

Larry Page e Sergei Brin, storici co-fondatori di Google, hanno infatti annunciato le dimissioni dalla casa madre Alphabet, di cui erano rispettivamente ceo e presidente. Sia Page sia Brin, che hanno annunciato la notizia in un blog, hanno promesso di restare attivamente coinvolti come membri del board e azionisti. (Italia Oggi)

A sostituirli sarà l’attuale amministratore di Google. Di cambi al vertice se ne vedono sempre più frequentemente nelle società tecnologiche, ma quello che riguarda il colosso Alphabet avrà senza dubbio una grande portata. (Wired.it)

Pichai è in Google da ormai 15 anni e conosce perfettamente i meccanismi dell’azienda e ovviamente anche di Alphabet. Page e Brin resteranno all’interno del consiglio di amministrazione oltre che azionisti, ma sono certi che da oggi non sarà più necessario avere due CEO e un Presidente a guidare Google e Alphabet. (TuttoAndroid.net)

Matteo Tontini,. L’annuncio a sorpresa di Larry Page, CEO di Alphabet, e del presidente Sergey Brin, di rinunciare ai loro titoli e allontanarsi dalla gestione della società madre di Google, chiude un percorso che ha plasmato la azienda per 21 anni. (Webnews)

L'annuncio del loro passaggio di testimone arriva come un fulmine a ciel sereno; da parte sua Pichai, futuro nuovo CEO, ha dichiarato che la transizione non influirà in alcun modo su Alphabet e sui lavori che vengono portati avanti ogni giorno presso Google. (Multiplayer.it)

La mossa, in realtà, ha sorpreso fino a un certo punto: prima di tutto, i due non prendono posizione pubblicamente da un (bel) po’. Sarà interessante capire come ci resteranno e se continueranno a condizionare e plasmare il mercato come negli ultimi 20 anni. (Corriere della Sera)