Attentato Mosca, perché l'attacco è un fallimento dell'intelligence russa: cosa non ha funzionato al Crocus City Hall

ilmessaggero.it ESTERI

A sei giorni dall'attentato al Crocus City Hall di Mosca, continuano le indagini su quello che è accaduto lo scorso venerdì nel teatro della periferia nordoccidentale della città russa. A non convincere sarebbero alcune incongruenze emerse nelle ultime ore, oltre a una serie di avvertimenti inascoltati dal Cremlino e alla presunta presenza dei servizi di sicurezza del Paese nel luogo della sparatoria. (ilmessaggero.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

Intervistato da Gente, il crooner di Cellino San Marco che nell'ex Impero sovietico gode ancora dello status di rockstar amatissima ottenuto durante la Guerra Fredda ma che dopo l'invasione dell'Ucraina ha deciso di "congelare" ogni rapporto con Vladimir Putin riflette con amarezza sulla situazione in Russia, dal terrorismo islamico alle responsabilità del Cremlino (Liberoquotidiano.it)

Una cellula di militanti dell'Isis è stata scoperta ed intercettata nella città di Kaspiysk in Daghestan: tre persone sono state arrestate con l'accusa di pianificare attentati in Russia. L'operazione è una delle azioni antiterrorismo introdotte il 31 marzo 2024 a Makhachkala e Kaspiysk dove le forze speciali dell'FSB (ex KGB) sono sulle tracce di militanti dell'Isis. (Il Giornale d'Italia)

Le accuse di Putin all’Occidente, a Stati Uniti e Gran Bretagna, come menti occulte dietro l’attentato di Mosca del 22 Marzo alla Crocus City Hall e che ha causato 139 morti, sono reali o fanno parte di un enorme mascheramento della realtà? Servono solo a far propaganda e a dare nuovo slancio agli attacchi e all’invasione dell’Ucraina? Come hanno potuto 4 terroristi introdursi in un teatro pubblico della capitale russa e agire indisturbati? Queste e tante altre domande vengono poste a Dritto e Rovescio, programma di approfondimento politico di Rete4, condotto da Paolo Del Debbio. (Liberoquotidiano.it)

MOSCA – Non sono soltanto i russi a non credere alla rivendicazione dell’Isis dell’attentato del 22 marzo alla Crocus City Hall nei pressi di Mosca. (la Repubblica)

(Adnkronos) – I servizi di sicurezza del Cremlino erano a conoscenza della minaccia dell’Isis giorni prima dell’attentato alla Crocus City Hall di Mosca dove sono morte almeno 143 persone. Secondo il Dossier Center di Londra, infatti, nei documenti ci sarebbe stata la prova che i tagiki radicalizzati dall’Isis-K – il ramo centroasiatico del gruppo terroristico – avrebbero potuto essere coinvolti in un attacco. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

E, finora, la rima con gli anni Trenta del secolo scorso ci era apparsa a tratti inquietante per come risuonava pedissequa: la brama imperiale di un dittatore, l’invasione di uno Stato confinante con un pretesto etnico, la balbettante risposta delle democrazie occidentali indebolite dall’assolutismo pacifista, quella singolare cecità che induce a non riconoscere un nemico nemmeno quando questi viene a bussare alla porta. (Corriere della Sera)