Risveglio dell'avvocatura russa e il doppio gioco della Turchia

L'avvocatura russa sembra risvegliarsi, mostrando una reazione d'orgoglio che non era stata evidente durante l'invasione dell'Ucraina o in risposta a numerosi provvedimenti persecutori nei confronti degli oppositori politici da parte dell'autorità giudiziaria. La Camera federale degli avvocati della Federazione russa ha preso una posizione chiara e decisa a meno di una settimana dalla strage del Crocus City Hall.

Il doppio gioco della Turchia

La Turchia, membro della Nato, sembra schierarsi con Putin sulla strage di Mosca, dimostrando ancora una volta di essere un alleato inaffidabile che interpreta le sue relazioni internazionali in funzione delle proprie convenienze. Il Paese, guidato da Recep Tayyip Erdogan, sembra voler giocare un ruolo indipendente.

Le dichiarazioni di Ömer Çelik

Ömer Çelik, portavoce dell’Akp, il Partito per la Giustizia e lo Sviluppo, ossia il partito di Erdogan, e uomo di fiducia del presidente, ha recentemente dichiarato che dietro l'attacco dell’Isis a Mosca c'erano gli 007 stranieri. Questa affermazione suggerisce l'ombra di uno “sponsor” e del “supporto dell'intelligence di qualche Paese” perché “l’Isis non è in grado di portare avanti da solo un’organizzazione” come quella dell’attentato al Crocus City Hall vicino a Mosca, dove sono morte almeno 143 persone.

Erdogan e la Nato

Se finora la possibilità di un ‘agente esterno’ nel massacro nella sala concerti era stata un’idea insufflata solo da Vladimir Putin e dai massimi livelli delle autorità moscovite, ora valica i confini della Russia e rimbalza fino alla Turchia. Questo è solo l'ultimo esempio di come Erdogan si sia disallineato dalle posizioni della Nato.

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