Gaza, la tregua con Israele è davvero vicina? Alt di 40 giorni e ostaggi liberi, i colloqui per il cessate il fuoco a Il Cairo

ilmessaggero.it ESTERI

Se al Cairo si cerca il difficile bandolo di una matassa che potrebbe portare ad un cessate il fuoco e al rilascio di un gruppo di ostaggi nelle mani di Hamas da 206 giorni, a Riad si comincia a disegnare un futuro per la Striscia quando sarà liberata dalla morsa dei terroristi che la governano dal 2006. Scenari e orizzonti diversi e lontani ma strettamente intrecciati. E così per un giorno l’attenzione del mondo torna a puntarsi sulla capitale egiziana da dove si attende una risposta di Hamas alla proposta israeliana di una tregua di quaranta giorni e dello scambio tra ostaggi e prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri dello Stato ebraico (ilmessaggero.it)

Ne parlano anche altre fonti

Israele spinge nelle mani di Hamas le sorti della popolazione della Striscia di Gaza ammassata a Rafah. (Il Fatto Quotidiano)

– Gli insediamenti israeliani illegali sono un ostacolo a una risoluzione pacifica e a una soluzione globale a due stati in Medio Oriente. Gli insediamenti sono un ostacolo alla soluzione dei due stati”, ha dichiarato Guterres ai giornalisti presso le Nazioni Unite. (Agenzia askanews)

Il capo di Stato maggiore delle Forze di difesa israeliane (Idf), il tenente generale Herzi Halevi, avrebbe approvato i piani finali per un'azione militare nel sud di Gaza, a Rafah, e nei campi... (Virgilio)

Israele prova a spingere nelle mani di Hamas le sorti della popolazione della Striscia di Gaza ammassata a Rafah, ma poi ci pensa il primo ministro, Benjamin Netanyahu, a irrompere nel dibattito e rischiare di sabotare una possibile intesa per una tregua. (Il Fatto Quotidiano)

Che cosa significa questo slancio verbale? Può voler dire che Israele rinuncia agli ostaggi richiesti; che è pronta a consegnare migliaia di prigionieri palestinesi anche «col sangue sulle mani»; che, dato che è soprattutto il dominio di Gaza quello che Sinwar fa di tutto per conservare chiedendo il cessate il fuoco definitivo, Israele accetterà altre richieste difficili, come il passaggio a Nord della grande folla sgomberata, un ritorno alla normalità, e una lunga tregua che poi avrà articolazioni successive; se proprio non contraddiranno del tutto la decisione di Netanyahu di non abbandonare la guerra fino alla sconfitta dei quattro battaglioni stanziati a Rafah, pure consentirà tappe, sconti, modalità svariate... (ilGiornale.it)

Noi entreremo a Rafah e annienteremo tutti i battaglioni di Hamas presenti lì, con o senza un accordo, per ottenere la vittoria totale". Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha dichiarato, durante un incontro con i rappresentanti delle famiglie degli ostaggi e delle famiglie, che "l'idea di porre fine alla guerra prima di raggiungere tutti i nostri obiettivi è inaccettabile. (Il Messaggero Veneto)