L'inflazione corre anche in Italia e il peggio deve arrivare

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Tuttavia, nell’ultima settimana ha perso più del 13% sui timori per la recrudescenza della pandemia e, in particolare, per la diffusione della variante Omicron.

Tutto per fare intendere che l’emergenza Covid non sia finita e che l’inflazione non preoccupi affatto le banche centrali

Va anche detto che la variante Omicron da un lato rischia di provocare nuove chiusure, un fatto che raffredderebbe l’inflazione anche in Italia; dall’altro, però, potrebbe persino accelerarne la corsa. (InvestireOggi.it)

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L’inflazione dell’Eurozona a novembre è salita al 4,9% sotto accusa da più parti i prezzi dell’energia che hanno registrato l’incremento più alto (+27,4%). L’inflazione fatica ad essere sotto controllo e novembre verrà ricordato come un “mese nero” di un anno ancor più nero come la pece in molti settori, soprattutto nei settori dell’approvvigionamento e in quello energetico. (Nicola Porro)

Boom dell’inflazione, le famiglie perdono molti soldi e sembra che siamo solo all’inizio. Boom dell’inflazione: così in Italia. In Italia il tasso di inflazione di novembre sarà del 4%, rispetto al 3,2% di ottobre. (L'Occhio)

Analizzando lo scenario dell'Euro contro Yen giapponese si evidenzia un ampliamento della fase ribassista al test del supporto 127,152. Le attese sono per un prolungamento della linea negativa verso nuovi minimi a 126,629. (Teleborsa)

L’Italia, comunque, incassa una buona notizia: l’Istat fa sapere che la variazione mensile (+2,6%) rende molto probabile che il Pil del 2021 salirà del 6%. Tempo di lettura 3 Minuti. L’INFLAZIONE corre come mai era accaduto negli ultimi tredici anni. (Quotidiano del Sud)

Il rischio concreto, quindi, è un crollo dei consumi di Natale che il Governo deve assolutamente evitare, adottando provvedimenti urgenti per frenare l’escalation dei prezzi, a partire dal taglio di Iva e accise sui carburanti” – conclude Truzzi Lo afferma Assoutenti, commentando i dati sull’inflazione diffusi oggi dall’Istat. (Consumerismo)

L’inflazione «di fondo», al netto degli energetici e degli alimentari freschi,e quella al netto dei soli beni energetici accelerano entrambe da +1,1% di ottobre a +1,4%. Rischio, questo, del quale sono consapevoli in prima persona i consumatori che si spingono a calcolare le conseguenze dell’inflazione per i portafogli delle famiglie. (codacons.it)