"I Cpr non rispettano i diritti umani, vanno chiusi". Il monito della Cgil

Stranieri in Italia INTERNO

– In un momento in cui il dibattito sulla politica migratoria in Italia continua a infiammare le coscienze e dividere le opinioni, una delegazione della Cgil di Potenza ha recentemente espresso un forte monito contro ciò che definiscono una politica che calpesta i diritti umani fondamentali. La visita al centro di Palazzo San Gervasio ha rivelato una realtà inaccettabile: i Centri di Permanenza per il Rimpatrio (Cpr) non solo falliscono nel garantire il diritto d’asilo, ma spesso privano i migranti dei loro diritti più basilari, relegandoli in condizioni disumane. (Stranieri in Italia)

Ne parlano anche altri giornali

Tra i dannati dei Centri di permanenza per i rimpatri (Cpr) c’è un uomo che mangia le sue feci e beve le sue urine. Ha un disturbo psichiatrico pesante. (il manifesto)

Centri che sono un inferno. E’ quanto emerso dal dossier presentato oggi dal Tavolo Asilo e Immigrazione dopo le visite nei Cpr italiani di parlamentari che fanno capo ai partiti di opposizione, Pd, Movimento 5Stelle, Verdi e Sinistra Italiana, +Europa, e dei consiglieri regionali degli stessi gruppi. (il Fatto Nisseno)

Gli episodi di violenza nel Cpr (Centro di permanenza per il rimpatrio) di via Corelli a Milano sono continuati anche dopo l’inchiesta della Procura che aveva portato al commissariamento della struttura, gestita dalla società La Martinina. (La Repubblica)

Il CPR di Gradisca «Luoghi di vera a propria “detenzione” in cui le persone sono “detenute” senza aver commesso alcun reato e con l’unico scopo – per lo più irrealizzabile, di fatto e di diritto, e irrealizzato – di essere rimpatriate, mentre non vedono garantiti i diritti previsti per i detenuti nelle carceri italiane». (Nigrizia.it)

Gli episodi nel centro di permanenza per il rimpatrio, commissariato da dicembre, sarebbero avvenuti tra il 10 e il 18 febbraio scorso, raccontano Riccardo Tromba, presidente del Naga, e Nicola Cocco medico della rete “Mai più Lager” (TGR Lombardia)

Questo è quanto emerge rispetto alle condizioni di vita delle persone “trattenute” negli otto Centri di permanenza per il rimpatrio italiani – ovvero, Gradisca d’Isonzo (Gorizia), Milano, Roma, Palazzo San Gervasio (Potenza), Bari, Restinco (Brindisi), Caltanissetta e Macomer (Nuoro) – secondo il dossier realizzato dalle circa quaranta organizzazioni che fanno parte del Tavolo Asilo e Immigrazione. (Il Fatto Quotidiano)