Lezioni di Antisemitismo. Alla persona sbagliata, per motivi sbagliati (di S. Ventura)

Lezioni di Antisemitismo. Alla persona sbagliata, per motivi sbagliati (di S. Ventura)
L'HuffPost INTERNO

Il balletto dei ditini alzati del mondo della politica contro uno dei pochi giornalisti televisivi italiani oggi in grado di proporre informazione e cultura con garbo, intelligenza e profondità, ovvero Giorgio Zanchini, giornalista Rai, ha reso per l’ennesima volta evidente la immensa pochezza del dibattito politico e del livello dei politici, mettendo in scena simultaneamente di questi il conformismo, la superficialità, l’ipocrisia, in taluni casi l’opportunismo. (L'HuffPost)

Ne parlano anche altre fonti

Convocazioni a targhe alterne. (Il Fatto Quotidiano)

C'è ancora la Rai al centro della bufera politica. Una domanda mal posta: "Lo chiedo anche a lei così facciamo chiarezza. (ilmessaggero.it)

“Ma lei è ebrea?” ha domandato questa mattina il giornalista Giorgio Zanchini alla senatrice di FdI Ester Mieli nel corso della trasmissione Radio Anch’io su Radio1. Tema della puntata gli scontri degli ultimi giorni tra manifestanti pro Palestina e le forze dell'ordine. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

«Lei è ebrea?». Il caso Zanchini bufera perfetta per il governo

Un semplice scivolone professionale o qualcosa di più? Il giornalista e conduttore di Radio anch’io il programma quotidiano su Radio Rai 1, Giorgio Zanchini, introduce la sua ospite, la senatrice di Fratelli d’Italia Ester Mieli con la domanda «Lei è ebrea?» Domanda inaspettata cui segue la replica indispettita della Mieli: «Lo chiede a tutti gli ospiti quale religione professano?» Che poi aggiunge: «Non penso alcune cose perché sono di religione ebraica e il rispetto e la libertà vale per tutti e non c'entra la religione. (ilGiornale.it)

L'intervista al conduttore di Stefano Baldolini è su Repubblica Tema della trasmissione le proteste degli studenti nelle università contro la guerra in Palestina. (Repubblica TV)

La gaffe giusta al momento giusto quella del conduttore Rai Giorgio Zanchini, che fa magicamente evaporare la bufera sul monologo censurato di Antonio Scurati e, allo stesso tempo, offre alla maggioranza insperati pulpiti da cui ribaltare l’inerzia delle polemiche. (Il Dubbio)