Legittimo chiedere: è giornalismo

Legittimo chiedere: è giornalismo
ilGiornale.it INTERNO

Se Giorgio Zanchini ha un torto, è quello di avere chiesto scusa. Primo: il termine ebreo non è un insulto. Secondo: un giornalista ha il dovere di chiedere al proprio ospite o all'intervistato se è ebreo o cristiano o ateo o musulmano, se ciò serve a fornire un elemento in più al lettore, o ascoltatore, che così può meglio chiarirsi le idee in merito all'argomento in questione. Nel caso si discuta di aborto, sarà o no importante sapere se chi parla è un cattolico Pro Vita? Nel caso si discuta di eutanasia, sarà importante o no sapere che chi parla è un militante radicale? Nel caso di discuta di diritti delle donne o di matrimoni combinati, sarà importante o no sapere che chi parla è un Imam? Compito del giornalista è porre qualsiasi domanda ritenga utile, fino a un millimetro prima che si configuri il reato di diffamazione. (ilGiornale.it)

Se ne è parlato anche su altri media

È iniziato così il botta e risposta nel corso della trasmissione di Rai Radio 1, Radio Anch'io, tra il conduttore Giorgio Zanchini e la senatrice di Fratelli d'Italia Ester Mieli. Tema della trasmissione le proteste degli studenti nelle università contro la guerra in Palestina. (Repubblica TV)

Giorgio Zanchini, lei conduce da anni in radio e tv, si aspettava questa levata di scudi contro di lei?«No, sono un moderato. Quando ho chiesto alla senatrice Mieli se fosse ebrea la mia intenzione era l’opposto di quella che mi si attribuisce». (Corriere Roma)

Giorgio Zanchini ed Ester Mieli L’eco delle polemiche sul caso Scurati in Rai non si è ancora spenta (è ancora in corso l’istruttoria, «ma non c’è stata censura» ha ribadito l’ad Roberto Sergio), che ieri ne sono già scoppiate di nuove. (Corriere della Sera)

La vigilanza non chiama Bortone&C., ma vuole l’uomo del “lei è ebrea?”

Finita la trasmissione di Radio Uno è venuta in Commissione di Vigilanza, perché anche lei come me ne fa parte. Sempre sorridente, solare, gentile con tutti. (Corriere Roma)

Se già è grave oggi condizionare l'altrui libertà di opinione a supposte credenze religiose, è ancor più pericoloso stigmatizzare «l'essere ebreo» di una parlamentare Fdi, appuntandole simbolicamente sul petto una stella a sei punte, alla vigilia di una ricorrenza come il 25 aprile mai così divisiva. (ilGiornale.it)

Nella Rai che ogni giorno viene travolta da un nuovo caso – ieri, il conduttore di Radio1 Giorgio Zanchini che chiede in diretta alla senatrice FdI Ester Mieli se sia ebrea – la commissione parlamentare di Vigilanza si mostra concava e convessa, cambia atteggiamento a seconda del caso anche nel giro … (Il Fatto Quotidiano)