BCE: Lagarde ‘costretta’ a dire una bugia sull’euro, già smentita dal suo board

InvestireOggi.it ECONOMIA

La BCE non fissa alcun obiettivo di cambio per l’euro, perché l’unico perseguito è quello d’inflazione “vicino, ma di poco inferiore al 2%”.

Settimana scorsa, il governatore della BCE, Christine Lagarde, aveva creato disappunto tra gli investitori, allorquando in conferenza stampa aveva dichiarato che il cambio non è un target dell’istituto.

La deflazione europea di agosto aiuta la BCE su tassi e bond. (InvestireOggi.it)

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Ma è anche espressione delle aspettative che la Fed sia strutturalmente più accomodante della Bce. Inoltre, se l’apprezzamento dell’euro accelererà, un taglio dei tassi è certamente una possibilità. (Finanza Operativa)

Sono questi i settori che le regole del distanziamento sociale hanno colpito con maggior forza, affossandone di conseguenza i prezzi. Vale la pena sottolineare che il calo di questa inflazione è legato soprattutto alla regola del distanziamento sociale introdotta per frenare i contagi da coronavirus. (Yahoo Finanza)

A questi prezzi, la settimana terminerebbe con un guadagno di oltre il 9%: il miglior risultato da inizio maggio. Il vicepresidente della Bce ha detto che “il tasso di cambio è una variabile economica fondamentale, che influenza importazioni, esportazioni, inflazione importata o deflazione”. (Notizie - MSN Italia)

Reuters/KAI PFAFFENBACH La sede della Banca centrale europea a Francoforte. Lo ha detto il governatore della Banca di Spagna e membro del consiglio della Banca centrale europea Pablo Hernandez de Cos. (Notizie - MSN Italia)

(askanews) - Permangono delle chiusure culturali alla parità uomo-donna in diversi Paesi: "ce ne sono di ogni tipo, a cominciare da quelle giuridiche", ha affermato la presidente della Bce, Christine Lagarde, in un intervista alla testata francese "Challenges", interamente dedicata al tema della parità di genere. (Yahoo Finanza)

Allora, la determinata azione di politica monetaria delle banche centrali dei Paesi avanzati in risposta alla crisi finanziaria globale portò all’apprezzamento delle valute dei Paesi emergenti e alla loro perdita di competitività. (ISPIonline)