Il Cairo: «Hamas rilasci 33 ostaggi, gli ultimi ancora in vita». Erdogan vs Netanyhau: «Macellaio»

Il Cairo: «Hamas rilasci 33 ostaggi, gli ultimi ancora in vita». Erdogan vs Netanyhau: «Macellaio»
L'Unione Sarda.it ESTERI

«C'è un tentativo da parte del Cairo di riavviare i colloqui con una proposta egiziana che comporterebbe il rilascio di 33 ostaggi, tra donne, anziani e malati». Lo ha detto un funzionario israeliano al Jerusalem Post, in merito alla delegazione egiziana che ha incontrato i mediatori dello Stato ebraico per discutere degli ostaggi e di un cessate il fuoco a Gaza. Secondo il sito israeliano, i funzionari dell'intelligence di Tel Aviv ritengono che siano infatti solo 33 i rapiti ancora in vita, su un totale di 133 ancora trattenuti da Hamas e altri gruppi terroristici palestinesi nella Striscia. (L'Unione Sarda.it)

Ne parlano anche altre fonti

Ci sarebbe in corso un tentativo da parte del Cairo di riavviare i colloqui con una proposta egiziana che comporterebbe il rilascio di «33 ostaggi, tra donne, anziani e malati». (Panorama)

Davanti a questo bivio si sono conclusi venerdì i colloqui tra Israele e la delegazione egiziana per un accordo sugli ostaggi e un cessate il fuoco a Gaza. Israele potrebbe accettare un accordo di tregua con Hamas che preveda il rilascio di almeno 33 ostaggi, tra donne, anziani e feriti. (RSI.ch Informazione)

Israele stringe i tempi dell'attacco a Rafah e ammassa decine di carri armati e veicoli blindati lungo il confine meridionale con Gaza, al valico israeliano di Kerem Shalom. (ilgazzettino.it)

L'ultima «chiamata» del Cairo: tregua in cambio dei 33 rapiti vivi

“La nostra amministrazione comunale si è distinta più volte per la conservazione e la valorizzazione del nostro ambiente, mettendo in atto tutta una serie di misure volte a preservare il territorio e la sua biodiversità. (Frosinone News)

Secondo una fonte del Jerusalem Post coinvolta nelle trattative, gli ostaggi rimasti sarebbero principalmente donne, anziani e malati (Quotidiano di Sicilia)

L’ultima chance. Con la spada di Damocle dell’attacco israeliano a Rafah, nelle ultime ore, la diplomazia internazionale ha moltiplicato gli sforzi per stoppare l’operazione che, anche ieri, il segretario generale del Norwegian refugee council, Jan Egeland, ha definito «un potenziale disastro» per l’1,3 milioni di sfollati ammassati nella cittadina più meridionale di Gaza (Avvenire)