Siamo tornati all'Italia della crescita zero virgola. Cottarelli ci spiega perché (di L. Bianco)

L'HuffPost ECONOMIA

Banca d’Italia dice +0,6%. L’Fmi è convinto del +0,7%. Confindustria scommette sul +0,9%. Qualunque sarà il tasso di crescita del Pil italiano nel 2024, la realtà non cambia più di tanto: siamo tornati ad essere il paese degli zero virgola di crescita economica. Un ritmo al quale l’Italia – escluse le due grandi crisi del 2008 e del Covid, seguite dai loro fisiologici rimbalzi – si è adagiata ormai da venticinque anni. (L'HuffPost)

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LEGGI QUI – A seguito delle operazioni, il Commissario Straordinario Ater, On. Dalle prime luci dell’alba gli appartamenti di edilizia residenziale pubblica sono stati liberati grazie ad un intervento degli agenti della Questura di Frosinone, di concerto con la Prefettura. (Frosinone News)

Negli ultimi trent’anni, complici le riforme dello Stato sociale e la «spesa allegra» degli anni Ottanta, il debito è lievitato senza controllo e nel 2025 si prepara a sfondare la soglia dei 3 mila miliardi (Milano Finanza)

Il rapporto “Fiscal Monitor”, strumento del Fondo Monetario Internazionale, è di fornire indicazioni ai Governi sulle misure fiscali più efficaci, trasparenti e responsabili per tutelare imprese e cittadini dagli effetti della crisi. (Fiscal Focus)

Giorgetti, aggiustamento è pienamente alla nostra portata

Gli alunni, salutati al loro arrivo alla Caserma intitolata al Car. MOVM Alberto LA ROCCA dal Comandante Provinciale dei Carabinieri, Col. (Frosinone News)

La riduzione del rapporto tra il debito pubblico e il Pil nel medio periodo è un obiettivo fondamentale, che deve essere realizzata in modo da consentire che l'Italia possa continuare a produrre ricchezza in un contesto che permetta, al contempo, di salvaguardare l'inclusione sociale". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Washington — Il Superbonus non basta a spiegare il problema del debito in aumento in Italia e le privatizzazioni non bastano a ridurlo. L’immigrazione è utile a contrastare la riduzione della forza lavoro, ma dobbiamo anche aumentare la partecipazione femminile… (la Repubblica)