E-commerce, indagine shock: due prodotti su tre sono fuorilegge o pericolosi
Abbiamo sviluppato strumenti leader nel settore per impedire che prodotti non sicuri o non conformi non siano inseriti nei nostri store.
Perché i prodotti pericolosi in giro per la Rete sono maggioranza.
"Come hanno confermato i nostri test, i prodotti di origine extraeuropea possono essere fabbricati seguendo standard di sicurezza inferiori rispetto alla normativa comunitaria.
E non parliamo di articoli acquistati su siti semisconosciuti ma di shopping fatto sulle principali piattaforme di e-commerce: Amazon, eBay, Aliexpress, Lightinthebox e Wish. (la Repubblica)
Su altre fonti
E che ora punta a nuovi traguardi: l’ampliamento del mercato con l’inaugurazione in Canada, Australia, Croazia, Slovenia e Azerbaigian, una strategia di produzione sinergica, ma diversificata, prodotti pensati per l’online e un ritorno al tailor made per i negozi fisici. (L'Eco di Bergamo)
Verrebbe così a crearsi una situazione in cui i controlli effettuati dalle autorità preposte e l'azione responsabile degli store non riuscirebbero ad intervenire con sufficiente tempestività. Le inchieste avrebbero riguardato diversi articoli spesso protagonisti dello shopping online come per esempi cosmetici, gioielli, giocattoli e dispositivi elettronici. (Mr.Webmaster)
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25 Febbraio 2020. L'e-commerce traina il successo del mercato immobiliare della logistica che vive un momento di grande sviluppo. "L’andamento degli investimenti dell’ultimo biennio - sottolinea CBRE - riflette infatti uno sviluppo e una maturazione del mercato logistico. (Monitorimmobiliare.it)
Sono i risultati dell’inchiesta condotta da Altroconsumo insieme ad altre organizzazioni di consumatori europee, che ha interessato 250 prodotti acquistabili sui principali siti di ecommerce: Aliexpress, Amazon, eBay, LightInTheBox e Wish. (Ansa)
Amazon intanto prova a rassicurare i consumatori, ricordando la policy della piattaforma che impone la regolazione dei prezzi secondo linee guida specifiche, rimuovendo le offerte che le violano. Sono riconducibili a tutta la filiera, quindi anche ai fornitori, e sono le stesse online e offline, solo che sul web si possono monitorare » . (DCommerce.it)