Così l'accordo tra Pfizer e l'Unione europea ci danneggia

Inside Over ECONOMIA

Molti governi sono quasi a secco di antidoti e, per questo motivo, si sono letteralmente infuriati con Pfizer.

Le clausole che blindano Pfizer. Nei primi tre mesi del 2021, Roma dovrebbe ricevere 8,7 milioni di dosi.

In un primo momento, sembrava che l’Unione europea fosse riuscita a stipulare con Pfizer un contratto super vantaggioso.

Pfizer ha annunciato la riduzione delle consegne dei suoi vaccini in Europa per prepararsi ad aumentare la propria capacità produttiva. (Inside Over)

Se ne è parlato anche su altre testate

Oggi è stata la volta, tra gli altri, del direttore Sanitario Rosario Canino: “Non vedo l’ora di uscire da questo incubo”, ha detto. (Cremonaoggi)

Cioè fare una prima dose a più cittadini possibili, senza badare al fatto che entro un numero prestabilito di settimane deve essere iniettata loro una seconda dose. La raccomandazione attuale nel Regno Unito è che le persone dovrebbero avere la seconda dose 12 settimane dopo la prima, tanto per il vaccino Pfizer quanto per quello Oxford/AstraZeneca. (Il Messaggero)

Il sì a Ema porterà in Italia 3,4 milioni di dosi tra il 15 febbraio e il 31 marzo. «Vaccinare tutti gli over 80 entro marzo — hanno spiegato il ministro Speranza e il commissario Arcuri sabato nell’incontro con i governatori — significa ridurre la mortalità del Covid del 70 per cento e l’impatto sulle ospedalizzazioni del 40-50 per cento». (La Repubblica)

In totale il piano vaccini iniziale del Governo prevedeva in totale una opzione per 40 milioni di dosi.  Il piano vaccini slitta di 2 mesi. (Avvenire.it)

Ovvero copertura vaccinale dell'80% della popolazione vulnerabile e del personale medico entro marzo e del 70% della popolazione entro l'estate. Si attendono invece notizie sul farmaco prodotto da Moderna, "A noi dovrebbero essere consegnate 1800 dosi (prevista la doppia inoculazione quindi i vaccini sarebbero 900, ndr. (L'Unione Sarda.it)

Il contratto firmato dalla Commissione europea con Pfizer, così come quelli siglati con le altre multinazionali impegnate nella produzione del vaccino, non prevede delle penali automatiche in caso di ritardi nelle consegne. (Il Fatto Quotidiano)