Parenzo e la foto sul tavolo, sconcerto di Raimo: "Perché l'hai messa?"

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Una foto, in una cornice, piazzata da David Parenzo proprio al centro del tavolo intorno al quale sono seduti gli ospiti di L'aria che tira, su La7. A notarla per primo è Christian Raimo, il movimentista di sinistra che si presenta come il difensore unico dell'antifascismo. Uno che, per inciso, pochi minuti dopo avrebbe detto: "Io insegno a scuola e penso che sia giusto picchiare i nazifascisti", a proposito del caso di Ilaria Salis che proprio per l'accusa di aver partecipato al pestaggio di un esponente di estrema destra in strada a Budapest è in carcere in Ungheria da 13 mesi. (Liberoquotidiano.it)

La notizia riportata su altre testate

Per il padre di Ilaria, "è inutile stare a discutere in un paese dove le leggi del diritto sono totalmente calpestate". Al processo c'erano sette parlamentari, nessuno della maggioranza". (Gazzetta di Parma)

Lo ha deciso la Corte d'Appello di Milano, che ha accolto la richiesta della Procura generale e dei difensori basata tra gli altri elementi sul "principio di proporzionalità della pena" perché per il reato contestato il giovane rischia, in Ungheria, una condanna da 5 a 16 anni di carcere. (IL GIORNO)

Lo ha deciso la Quinta Corte d'Appello di Milano (la sezione specializzata in procedure di estradizione) accogliendo la richiesta formulata dal sostituto procuratore generale Cuno Tarfusser e dell'avvocato Mauro Straini, difensore del 23enne. (IL GIORNO)

Così Roberto Salis, padre di Ilaria, la donna di origini sarde a cui oggi sono stati negati i domiciliari in Ungheria. «I nostri ministri non hanno fatto una bella figura e il governo italiano dovrebbe fare un esame di coscienza». (L'Unione Sarda.it)

Senatrice, di nuovo le catene, di nuovo il guinzaglio. Nonostante il polverone sollevato dalla prima udienza, in Italia e in Europa. È soltanto il modo di trattare i detenuti in Ungheria o quello che sta accadendo a Salis ha un significato particolare? Ilaria Cucchi (Alleanza verdi-sinistra) è appena tornata da Budapest, dove ha potuto constatare di persona il trattamento che l’Ungheria di Orbán continua a riservare a Ilaria Salis. (Il Manifesto)

" Oggi abbiamo avuto due violazioni importanti, Ilaria è stata riportata in tribunale con le catene e poi hanno rifiutato i domiciliari nonostante avessimo fatto tutto quello che ci aveva chiesto di fare il ministero della Giustizia ", ha dichiarato il padre dell'imputata in collegamento dall'aeroporto Budapest con Piazza Pulita su La7 (ilGiornale.it)