Così Giovanna Marini scrisse un pezzo di storia in una canzone

Minuti per la lettura ANDO’ proprio così: la straordinaria “I treni per Reggio Calabria”, forse la più bella canzone politica italiana, fu un reportage di cronaca sul 22 ottobre del ‘72 e Giovanna Marini la scrisse durante il viaggio di ritorno e la presentò dopo qualche anno. Ora che se n’è andata dopo una breve malattia a 87 anni, è forse il caso di suggerire una ricerca su YouTube a chi non ha mai ascoltato quelle note, un pezzo di storia della Calabria e del Sud. (Quotidiano del Sud)

Ne parlano anche altri giornali

Ieri c’è stato l’addio a Giovanna Marini, voce colta e popolare della canzone d’autore italiana. La cantautrice folk, definita la “Joan Baez italiana”, è scomparsa nella sua Roma all’età di 87 anni. La ricordiamo attraverso Lamento per la morte di Pasolini, il suo omaggio musicale al poeta che le fu amico e mentore. (Sololibri.net)

Il secondo è che è impossibile scrivere di Giovanna Marini senza dimenticare qualcosa della sua lunga e bella storia musicale e politica. (Contropiano)

Anche se la sua era stata una formazione classica, all’Accadema di Santa Cecilia: famiglia borghese, un fratello gesuita a cui era molto legata per l’apertura di lui, e un inizio clamoroso, dopo un lungo soggiorno negli Stati uniti, che mise in musica al ritorno con un ancora oggi esplosivo Vi racconto l’America. (il manifesto)

Addio alla cantastorie Giovanna Marini - Spettacoli

Ci sono canzoni di Giovanna Marini che una volta che le ascolti, una volta che sono entrate nel tuo orizzonte sonoro, puoi essere certo che non ne usciranno più. (doppiozero)

Prendi un gruppo di amici d’estate al mare. Dopo cena, una di loro prende la chitarra e dice, «Vi dispiace se suono qualcosa?». Permesso concesso volentieri, anche se non se la tira per niente, alla signora con la chitarra. (il manifesto)

Perdiamo un’autentica cantastorie». «Saremo per sempre riconoscenti a Giovanna Marini, per il suo lavoro di ricerca prezioso e anche coraggioso. (Il Centro)