Accessi al pronto soccorso. Tanti risultano 'codici bianchi'. E così s'intasa il servizio

LA NAZIONE SALUTE

Sono tanti i pazienti che vengono catalogati come ’codici bianchi’ dopo la visita al pronto soccorso. Nessuna urgenza, dunque. Avrebbero potuto fare a meno di bussare alla ’porta’ dell’ospedale – dal policlinico senese al presidio sanitario amiatino, da Nottola a Campostaggia – per il disturbo accusato. Che si poteva magari risolvere rivolgendosi al dottore di famiglia, oppure a quello della continuità assistenziale, la guardia medica per intendersi. (LA NAZIONE)

La notizia riportata su altri giornali

Non servivano, forse, i numeri a confermare le tante preoccupazioni che medici e infermieri nutrono da anni sul Servizio sanitario nazionale. Ma nelle scorse settimane, passando più o meno inosservati, ne sono arrivati molti, e tutti insieme. (Avvenire)

TRENTO. I dati emergono da un report che contiene i numeri degli accesso in Pronto Soccorso e gli effetti del potenziamento dell'Assistenza Territoriale per una migliore presa in carico dei pazienti. (l'Adige)

Pubblicità I dati stimati da FIALS per l’area metropolitana di Milano indicano un totale di circa 926.000 accessi ai pronto soccorso nel corso dell’ultimo anno. (AssoCareNews.it)

Migliorare gli accessi al pronto soccorso ed implementare il Dm77 per una migliore presa in carico dei pazienti: è quanto emerso da una tavola rotonda che si è tenuta a Roma nella sede dell'Agenas, alla quale ha partecipato il presidente nazionale del Sindacato nazionale autonomo medici italiani (Snami), Angelo Testa. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

A pubblicare i nuovi dati sulla salute dei Ps italiani è l’Agenas che, nello studio presentato oggi, rileva pure come 3,5 milioni di cittadini (il 5,8% della popolazione) impieghino oltre 30 minuti a raggiungere il posto di emergenza più vicino. (Borderline24.com)

Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali ha comunicato i dati relativi agli accessi ai Pronto Soccorso. Metà di questi arriva per disturbi generici, il 10% per problemi agli occhi, il 7% per dolori addominali, il 4,5% per problemi ginecologici e otorinolaringoiatrici. (L'Adige di Verona)