Olio d'oliva anti cancro, demenza e Alzheimer. Ma una condizione: cosa svelano i dati di tre nuovi studi

Olio d'oliva anti cancro, demenza e Alzheimer. Ma una condizione: cosa svelano i dati di tre nuovi studi
Tiscali SALUTE

L'oro verde continua ad avere prezzi non sostenibili da tutti, specie se si parla di extravergine. Ma è una delle materie prime alimentari (ormai lo si può considerare così) più ricercate, preziose e utilizzate. Non solo per i suoi usi alimentari, ma ad esaltarne le proprietà di presidio per la salute e contrasto a malattie anche gravi è il recentissimo studio pubblicato dall'European Journal Of Critical Nutrition e ospitato dal prestigioso Nature (la versione originale è disponibile qui). (Tiscali)

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Immagine d'illustrazione Keystone SDA Sven Ziegler (blue News | Svizzera italiana)

Da un recentissimo studio arriva l'ennesima conferma dei benefici dell'olio extravergine d'oliva sulla salute. Lo studio scientifico, pubblicato sulla prestigiosa rivista European Journal of Clinical Nutrition, ha elaborato e analizzato i dati di quasi 23000 adulti italiani, sia uomini che donne, partecipanti alla ricerca epidemiologica Moli-Sani. (ilGiornale.it)

In questo articolo, esamineremo i benefici per la salute associati ai diversi tipi di olio e le loro applicazioni consigliate. Gli oli, soprattutto quelli vegetali, sono una componente fondamentale della dieta umana e possono offrire numerosi benefici per la salute quando consumati in modo appropriato. (Microbiologia Italia)

Olio di oliva: consumo regolare abbassa tassi di mortalità dei tumori

Viceversa, diete ricche di fibre (cioè caratterizzate da un alto consumo di frutta e vegetali) sembrano avere un ruolo protettivo. Non c’è più alcun dubbio: almeno 3 casi di cancro su 10 sono dovuti a quello che mangiamo. (Corriere della Sera)

Questo articolo esplora come l’olio d’oliva possa influenzare la prevenzione e la gestione della demenza, focalizzandosi sui suoi componenti bioattivi e sull’efficacia nel migliorare la funzione cognitiva. (Microbiologia Italia)

Si possono leggere i risultati sulla rivista scientifica European Journal of Clinical Nutrition. La ricerca ha visto la partecipazione della Fondazione Umberto Veronesi con il Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione del Neuromed di Pozzilli. (Ok Salute e Benessere)