La Germania entra in recessione tecnica: consumi diminuiti del 3,2% per l’effetto coronavirus

La Stampa ECONOMIA

Con la revisione in negativo del dato sul Pil del quarto trimestre 2019 (da 0% a -0,1%) la Germania entra ufficialmente in recessione tecnica (così si definisce una variazione congiunturale negativa del Pil per due trimestri consecutivi).

Il Pil della Germania è dunque destinato a ridursi in modo molto più pronunciato nel secondo trimestre e gli esperti prevedono per questo periodo una contrazione del 10%. (La Stampa)

Se ne è parlato anche su altri media

La parità tiene conto delle perdite subite dallo yuan dopo la proposta di Pechino sulla nuova legge per la sicurezza nazionale di Hong Kong. Inoltre la Banca del Giappone (la Boj) ha annunciato venerdì scorso un nuovo piano di aiuti destinati alle imprese. (la Repubblica)

Il dato è in linea sia alla lettura preliminare sia al consenso degli economisti e conferma che Berlino è in recessione tecnica. "Il calo è stato in gran parte causato dalle spese per i consumi privati che hanno contribuito per -1,6 punti percentuali, seguite dalle esportazioni nette, -0,8 punti percentuali, e dalle spese in conto capitale, -0,5 punti percentuali. (Milano Finanza)

“A seguito dell’introduzione delle misure di contenimento sul COVID-19 lanciate in tutto il mondo, il Pil dell’area Ocse è sceso dell’1,8% nel primo trimestre del 2020, riportando la flessione più forte dalla contrazione pari a -2,3% del primo trimestre del 2009, all’apice della crisi finanziaria, stando alle stime provvisarie”. (Finanzaonline.com)

Il PIL dell’area registra una diminuzione del’1,8% dopo il +0,2% evidenziato nei 4° trimestre del 2019. Nel 1° trimestre, la frenata dell’economia è stata generalizzata per quasi tutti i Paesi del G7: gli Stati Uniti -1,2% (sa +0,5%), Regno Unito –2% (da zero) e Giappone -0,9% (da -1,9%). (QuiFinanza)

Certo è che le ultime notizie sull’economia dell’OCSE non sono giunte come un fulmine a ciel sereno. Entrando nello specifico del report, l’OCSE ha puntato il dito contro l’Unione europea, la cui economia si è contratta del 3,3%. (Money.it)

Lo conferma la lettura finale diffusa dall': il PIL del 1° trimestre evidenzia una contrazione del 2,2% su base trimestrale così come previsto nella stima preliminare e atteso dal consensus. (Teleborsa)