Confartigianato: consumi deboli ma a Pasqua vince la qualità artigianale

Sassilive.it ECONOMIA

I consumi tipici del periodo di Pasqua sono caratterizzati dai prodotti della tradizione, in particolare del comparto dolciario, un settore ad elevata vocazione artigianale. In Italia sono interessate dai consumi tipici dei dolci pasquali oltre 54 mila pasticcerie e imprese del settore dolciario con una alta vocazione artigianale: sono oltre 38 mila le imprese artigiane, che rappresentano il 71,0% delle imprese totali del settore. (Sassilive.it)

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Con la Pasqua salgono alla ribalta i consumi dei prodotti della tradizione e in particolare quelli del comparto dolciario, settore ad elevata vocazione artigianale. In Lombardia sono interessate dai consumi tipici dei prodotti pasquali quasi 6 mila pasticcerie e imprese del settore dolciario – comparto che include pasticceria fresca, gelati, biscotti, cacao, cioccolato, confetteria, etc. (Corriere)

Sulle tavole italiane imbandite per Pasqua torna trionfalmente la tradizione. E le leccornie artigianali di qualità. (LA STAMPA Finanza)

"Sono molto orgoglioso di tramandare le tradizioni della nostra città, come la schiacciata o i corolli quaresimali - racconta Lorenzo Rossi, Panificio Il Magnifico -. – I dolci di Pasqua non passano di moda, c’è sempre più attenzione alla qualità da parte del consumatore. (LA NAZIONE)

Più della metà delle imprese fatica a trovare lavoratori e in Lombardia la situazione è la peggiore d’Italia: nella regione non è reperibile il 66% delle oltre quattromila assunzioni previste. Quest’anno, Confartigianato ha lanciato un allarme che riguarda proprio la carenza di manodopera nel settore. (IL GIORNO)

Giorni di intenso lavoro per i pasticceri artigianali: ancora una volta, infatti, i dolci della tradizione allieteranno le tavole dei fiorentini. Come ogni anno, i consumi pasquali si orientano sui prodotti tipici. (055firenze)

Lo scorso anno, su 24.510 persone da assumere per le attività di pasticcieri, panettieri e pastai artigiani (in aumento del 7,5% rispetto all’anno precedente), ben 13.970 sono risultate di difficile reperimento, pari al 57% del totale dei lavoratori necessari alle aziende. (Il Sole 24 ORE)