Milano, dipendenti Mps in sciopero: “No allo smembramento della banca”

LaPresse ECONOMIA

Il sit dei dipendenti si oppone alla cessione a Unicredit. (LaPresse) Scendono in piazza i dipendenti del gruppo Banca Montepaschi di Siena a Milano.

I sindacati Fabi, Fisac Cgil, Uilca e Unisin hanno indetto uno sciopero generale per la giornata del 24 settembre con presidi nel capoluogo lombardo, a Roma e Bari.

Tra le ragioni del sit-in, che a Milano si è svolto in piazza Fontana, c’è l’esclusione dei rappresentanti dei dipendenti MPS dai negoziati sulla sorte del gruppo e, come recita il comunicato dei sindacati, “il silenzio del Ministero Economia e Finanze che sta trattando in esclusiva con Unicredit un’operazione societaria dai contorni incerti e indefiniti”

(LaPresse)

Ne parlano anche altri media

Non sappiamo per quale azienda lavoreremo, se la nostra professionalità sarà salvaguardata, se lavoreremo nella stessa città, quale mansione saremo chiamati a svolgere. settembre 2021: GRUPPO MPS IN SCIOPERO! (FIRST CISL)

Un tavolo, ribadiamo, necessario a chiarire quanto effettivamente questa ipotetica operazione sia garantista per il sistema creditizio italiano, sollecitando altresì lo studio di ipotesi alternative tese a non distruggere il patrimonio del gruppo Mps. (Il Cittadino on line)

Alla prova dei fatti, non ha pagato neppure la scelta di lasciare a Siena un ruolo da comprimaria. E neanche in numeri importanti, come la loro lettera di giovedì avrebbe lasciato presupporre. (Corriere Fiorentino)

E, nelle due rimaste aperte, la clientela costretta, in coda, a lunghe attese. L’ipotetico acquirente richiede infatti un ulteriore considerevole esborso di denaro pubblico per portare a termine tale operazione». (Il Piccolo)

Così l'attenzione si è spostata dai dipendenti della banca al palco in piazza Salimbeni. Venerdì 24 settembre, nonostante alla vigilia una lettera avesse annunciato la voglia di rivalsa dei lavoratori, i presenti toccavano appena le 200 unità. (Corriere di Siena)

Quando si grida in piazza, ci si convince che a Roma qualcuno raccolga l’appello. Così finisce lo sciopero, con il sogno di un piano B che rianimi le ambizioni e la storia del Monte (LA NAZIONE)